In seguito alla decisione del 2021, il regime di Daniel Ortega ha tolto le credenziali al personale diplomatico dell’Organizzazione degli Stati Americani. Le ragioni dietro la scelta e il sostegno di Maduro
Il regime di Daniel Ortega ha deciso di chiudere arbitrariamente l’ufficio dell’Organizzazione degli Stati Americani (Osa) in Nicaragua. Denis Moncada, ministro degli Esteri nicaraguense, ha spiegato che la decisione del Paese centroamericano di ritirarsi era stata presa a novembre del 2021, per cui il personale diplomatico del Nicaragua all’Osa deve ritirarsi immediatamente.
Per il regime di Ortega l’organizzazione che unisce gli Stati americani è “infame”, una “calamità” legata al Dipartimento di Stato americano, una “dependance” degli Usa, e per questo non avrà più un ufficio in Nicaragua. “Ratifichiamo la nostra immutabile decisione di abbandonare l’Osa, secondo quanto comunicato il 19 novembre 2021″, ha ricordato Moncada.
È stato ritirato quindi l’accreditamento di Orlando Tardencilla, Ivan Lara e Michael Campbell, personale del governo del Nicaragua alla sede Osa a Washington.
In un comunicato ufficiale, il governo di Ortega ha spiegato che il Nicaragua “non è una colonia di nessuno e quindi non è parte di un ministero delle colonie. Denunciando e rinunciando a questo meccanismo infernale dal quale ci ritiriamo in assoluta dignità, ratifichiamo, questo sì, il nostro rispetto, affetto e riconoscimento alle eroiche Cuba e Venezuela, e ai popoli che valorosamente portano avanti le loro lotte e che ci hanno accompagnato e accompagnano nelle battaglie che sono state mosse e che si portano avanti per la giustizia, i diritti dei popoli, la dignità e la pace”.
Tra i primi sostenitori della scelta del Nicaragua c’è il regime di Nicolás Maduro in Venezuela, che ha detto di appoggiare il coraggioso ritiro. “Nella sua azione contro il Nicaragua, l’Osa ha ribadito il suo ruolo storico di strumento dell’imperialismo statunitense – spiega il governo venezuelano in una nota – […] Nicaragua agisce in accordo alla storica lotta di resistenza portata avanti dal suo popolo a difesa della sovranità, indipendenza e dignità nazionale”.