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Chi c’è (e perché) nel nuovo governo del Pakistan

Dopo una serie di scontri, e il boicottaggio del voto, Hamza Shahbaz, figlio del primo ministro Shahbaz Sharif, è stato eletto sabato capo della provincia pakistana del Punjab. Tutti i nuovi ministri

Nuovo governo in Pakistan. Hamza Shahbaz, figlio del primo ministro Shahbaz Sharif, è stato eletto sabato capo della provincia pakistana del Punjab. La nomina è arrivata senza opposizione, giacché i partiti Tehreek e Insaf (PTI) dell’ex primo ministro Imran Khan, insieme al partner PML-Q, hanno boicottato il voto.

Hamza continua la catena di successione nepotista: è il terzo membro della famiglia Sharif ad essere eletto primo ministro del Punjab. Prima di lui, anche suo padre Shahbaz Sharif e suo zio, l’ex premier Nawaz Sharif, avevano ricoperto l’incarico. Ora Hamza guiderà il Punjab, la provincia più popolosa del Pakistan, che ospita la metà della popolazione del Paese.

Con 197 voti su 371 seggi, Hamza è stato eletto in una seduta che è iniziata con diverse ore di ritardo rispetto al programma, è si è svolta in un ambiente violento e di caos. Durante la seduta ci sono stati anche feriti. Questi episodi giungono dopo altri fatti irregolari avvenuti la scorsa settimana a Lahore e a Islamabad.

Il precedente capo del governo del Punjab, Usman Buzdar, aveva rassegnato le dimissioni in seguito alla presentazione di una mozione di sfiducia nei suoi confronti. L’elezione del nuovo capo dell’esecutivo provinciale era prevista il 6 aprile, ma il voto è stato rinviato.

Successivamente, Shahbaz è stato eletto simbolicamente in una riunione organizzata in un albergo. La seduta è stata convocata dopo mozioni di sfiducia incrociate: l’opposizione ne aveva presentata una contro il presidente dell’assemblea Elahi, mentre c’era stato il tentativo di sfiduciare il vicepresidente dell’assemblea, Dost Muhammad Mazari. La situazione è stata sbloccata dall’Alta Corte di Lahore, che ha ordinato la convocazione e il voto dell’assemblea.

Shahbaz Sharif, ex leader dell’opposizione al governo precedente, è il fratello minore dell’ex premier Nawaz Sharif, fondatore nel 1993 del partito conservatore Pml-N. Come si legge in un articolo di Formiche.net, Sharif era l’unico concorrente e la sua nomina era annunciata fin dall’inizio della crisi di governo in cui nell’ultima settimana sono sfociate le tensioni politiche che durano da settimane.

Il nuovo premier pakistano è il fratello dell’ex primo ministro Nawaz Sharif, che ha governato dal 2013 al 2017, prima che la Corte Suprema decidesse per la sua rimozione legata a un caso di corruzione collegato ai Panama Papers (nel 2018 è stato arrestato, condannato a 10 anni di carcere in un processo che ha riguardato l’acquisto, da parte di alcuni membri della sua famiglia, di appartamenti di lusso a Londra). Hamza ha spodestato il candidato di Imran Khan, il cui partito sta contestando l’elezione e il giovane Sharif deve ancora prestare giuramento.

Oggi hanno anche giurato i ministri in una cerimonia presidiata dal presidente del Senato, Sadiq Sanjrani, nella residenza presidenziale a Islamabad. Il nuovo esecutivo è composto da 31 ministri federali, tre ministri di Stato e tre consiglieri del primo ministro. Nella lista ci sono 13 esponenti della Lega musulmana del Pakistan Nawaz (Pml-N), il partito del premier; nove del Partito popolare pachistano (Ppp); tre del Muttahida Majlis-e-Amal (Mma); due del Movimento Muttahida Qaumi (Mqm) e uno ciascuno per l’Associazione degli ulema dell’Islam (Jui), il Partito popolare del Belucistan (Bap), il Partito repubblicano nazionale (Jwp) e la Lega musulmana del Pakistan Quaid (Pml-Q).

Secondo l’emittente Geo Tv, è ministro dell’Informazione Marriyum Aurangzeb; ministro della Pianificazione e sviluppo, Ahsan Iqbal; ministro dell’Interno, Rana Sanaullah; ministro delle Finanze, Miftah Ismail; ministro del Diritto e giustizia, Azam Nazeer Tarar; ministro del Controllo dei narcotici, Nawabzada Shazain Bugti; ministro degli Affari religiosi, Abdul Shakoor; ministro degli Stati e regioni di frontiera, Muhammad Talha Mahmood; ministro della Comunicazione, Asad Mahmood; ministro del Cibo e sicurezza, Tariq Basheer Cheema; ministro delle Tecnologie informatiche e telecomunicazioni, Syed Amin-ul-Haque; ministro dell’Industria, Syed Murtaza Mahmud; ministro della Produzione della difesa, Muhammad Israr Tareen; ministro delle Ferrovie, Khawaja Saad Rafique e ministro degli Affari parlamentari, Murtaza Javed Abbasi.



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