Al via la più grande esercitazione di difesa cibernetica al mondo: la Nato “Locked Shields 2022”. Si terrà a Tallin, in Estonia, e coinvolgerà più di duemila partecipanti provenienti da 32 Paesi. In campo contro le minacce russe, oltre all’Ucraina, le candidate Svezia e Finlandia
Nuova prova per la difesa cibernetica della Nato. Dal 19 al 22 aprile si terrà nella capitale estone, Tallin, l’esercitazione Locked Shields 2022 organizzata dal Nato cooperative cyber defence centre of excellence (Ccdcoe). Inizia, dunque, la più complessa ed estesa esercitazione cyber a livello internazionale, che coinvolge più di duemila persone provenienti da 32 Paesi diversi. Tra le fila dei partecipanti anche Ucraina, Svezia e Finlandia. A Stoccolma e Helsinki, visto l’effetto dirompente della guerra in Ucraina, si sta infatti ridiscutendo e valutando una piena adesione all’Alleanza Atlantica, riaprendo in questo modo un dibattito che risale a più di vent’anni fa, al momento della loro entrata nell’Unione europea.
La cyber difesa della Nato
L’esercitazione mira a rinforzare lo spettro di capacità di cyber security a cui ricorrere per la difesa dei sistemi e delle infrastrutture nazionali. Durante la simulazione, alleati e partner avranno l’occasione di misurarsi e fare pratica nel contrastare un attacco cibernetico simulato su larga scala, cercando di arginare gli effetti che colpiscono sia i sistemi nazionali civili e militari, sia le infrastrutture critiche. Un’iniziativa che risponde con tempismo alle sfide crescenti che nascono nel mondo cibernetico, al centro della cronaca vista la discesa in campo degli hacker e i conseguenti numerosi attacchi sulle reti durante l’invasione russa dell’Ucraina.
L’interconnessione pubblico-privato
Le preoccupazioni provenienti dagli attacchi cyber si sono però espansi ben oltre i confini fisici della guerra in Ucraina. La Finlandia ha segnalato proprio all’inizio di aprile un attacco ai propri siti web governativi, in concomitanza al dibattito sull’adesione alla Nato. Anche gli Usa temono delle ritorsioni russe nel mondo cibernetico come risposta alle sanzioni imposte dall’Occidente a Mosca. Lo dimostra l’avviso lanciato dal presidente Joe Biden alle imprese statunitensi che rischiano di essere bersaglio degli attacchi informatici del Cremlino. Di fronte all’interconnessione tra il settore pubblico e quello privato, tra l’altro, tra i partecipanti alla simulazione di quest’anno ci saranno anche alcune grandi istituzioni finanziarie, da Mastercard al Banco Santander SA per essere pronte a fronteggiare possibili attacchi cyber. Non è un caso, inoltre, che a rendere possibile l’esercitazione sono stati anche alcuni grandi gruppi industriali specializzati in tecnologie informatiche, tra cui anche Microsoft e Siemens.
Locked Shields
L’esercitazione si svolge ogni anno, e rappresenta un’opportunità per simulare in tempo reale la protezione delle infrastrutture critiche e dei sistemi informatici civili e militari. Con una simulazione gli esperti di sicurezza informatica assisteranno un Paese immaginario, l’isola di Berylia, preso di mira da un enorme attacco informatico che ne vuole deteriorare la sicurezza. A essere realistico è anche il clima di pressione a cui sono sottoposti i partecipanti, chiamati a fronteggiare più attacchi informatici diversi e in contemporanea. Non solo, elemento fondamentale è anche la cooperazione tra le unità civili e militari di fronte alla situazione di crisi, dal momento che in caso di attacchi cibernetici su larga scala i decisori tattici e strategici sono chiamati a lavorare insieme per porvi fine.