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Il ritorno di Casaleggio, tra stoccate a Conte e un nuovo Movimento

Il figlio del fondatore non si pente di essersene andato: la forza “che abbiamo conosciuto non esiste più”, degli iscritti “si ha paura”. Frecciate all’ex premier che sulle spese militari ha minacciato di far cadere il governo: “Dubito ci sarà alcuna crisi”

In occasione della sesta edizione di Sum, la prima da quando ha lasciato il Movimento 5 stelle, Davide Casaleggio parla al Corriere della Sera e non si pente di essersene andato: “Il Movimento che abbiamo conosciuto non esiste più”, dice. “Si ha paura di chiedere agli iscritti anche solo una rosa di nomi per il Quirinale, consultarli per cambiare il programma sulla politica estera o per capire chi candidare in un comune come a Palermo o in una regione come la Sicilia o ancora di permettere le candidature dal basso inventando addirittura consultazioni con un mono-candidato. Questa paura delle decisioni dei cittadini sta annichilendo il consenso ai minimi storici e penso che il trend sia ormai irreversibile”, dice.

Il figlio dell’ideologo Gianroberto ha qualcosa da imputarsi: “Probabilmente ho aspettato troppo sperando che chi aveva la possibilità di fare la cosa giusta la facesse”, dice parlando dell’uscita dal Movimento.

Ma chi ha più colpe secondo lui è Giuseppe Conte, votato presidente del Movimento ma con guerre legali in corso. “La via scelta è illegittima come abbiamo segnalato come Rousseau lo scorso anno, come ha chiarito Beppe Grillo pubblicamente e come ha recentemente stabilito anche un tribunale”, sostiene Casaleggio. “Non credo sia un caso che il 58% degli iscritti che avrebbero potuto votare ha deciso invece di astenersi o di votare contro. Persistere in questa direzione credo serva solo a trasformare il Movimento in una bad company da seppellire prima delle elezioni politiche”.

All’ex presidente del Consiglio è dedicato l’articolo che il Corriere della Sera impagina sopra l’intervista a Casaleggio, dal titolo “Maniche di camicia e toni accesa. La fronda di Conte sempre all’attacco”. È proprio sulla nuova linea del presidente del Movimento 5 stelle, maturata nei giorni scorsi sull’aumento delle spese militari, che Casaleggio lancia un altro affondo al leader: “Dubito ci sarà alcuna crisi”, dice. “Si è passati nel giro di una settimana dal dire sì alle armi all’Ucraina e sì all’aumento delle spese militari al 2% (voto dei parlamentari M5S alla Camera), al no ad alcun aumento massiccio delle spese militari (dichiarazione di Conte per richiedere il voto online degli iscritti), al sì allo stesso aumento con qualche anno in più, e comunque sempre sì all’invio di armi all’Ucraina”, osserva. “Tutto questo con gli iscritti che non vengono mai consultati su temi politici, ma solo su quelli burocratici”, aggiunge.

Penultima domanda dell’intervista, prima di una sulla “vita da padre”: “Nel suo futuro c’è un nuovo M5S?”. Risposta: “La partecipazione e la cittadinanza digitale rimarranno sempre al centro dei miei interessi. Come questo si concretizzerà lo vedremo nei prossimi mesi”.


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