Con il passaggio da Alitalia a Ita Airwais si sono striminzite le miglia accumulate con i viaggi, e non è semplice destreggiarsi per capire come comportarsi… L’opinione di Giuseppe Pennisi
Nella mia vita professionale ho volato molto dato che tra Banca Mondiale, Fao e Organizzazione Internazionale del Lavoro ho lavorato in circa 60 Paesi. Ho volato molto anche quando ero alto dirigente di ministeri (specialmente per andare alle istituzioni europee ed all’Ocse) e nei quindici anni alla Scuola Nazionale di Amministrazione), soprattutto per contatti e docenze in organizzazioni simili di altri Paesi.
Ho sempre pensato di dover favorire “la compagnia di bandiera”, Alitalia che, tra l’altro, negli anni Settanta (quando la Banca Mondiale mi faceva volare in prima classe) offriva un servizio in cui la non sempre precisa puntualità veniva compensata da lusso paragonabile con quello delle migliori compagnie asiatiche. Sono stato anche convinto dagli addetti Alitalia a cambiare la mia carta American Express da verde e oro: avrei pagato un canone annuale più alto ma accumulato più “miglia” e (cortesia di American Express) avrei potuto avere anche un “companion ticket”.
Già negli Anni Novanta del secolo scorso, Alitalia sembrava in seri problemi, come lo erano d’altronde altre compagnie che hanno fatto la storia dell’aviazione civile (ad esempio, Pan Am, TWA): il mercato era cambiato, la concorrenza si era agguerrita, erano entrate sulla scena compagnie a basso costo. Una ventina di anni fa, diversi economisti, tra cui il vostro chroniqueur proposero un forte ridimensionamento di Alitalia al fine di venderla ad una compagnia robusta e con un management all’altezza.
Continuavo a viaggiare AZ e accumulare “miglia” e a spenderle in viaggi di piacere estivi. Quando era chiaro che la compagnia avrebbe chiuso i battenti, cercai di capire che sarebbe successo alle 70.000 “miglia” nel mio portafoglio. Alitalia mi assicurò che si trattava di un “diritto acquisito” e che sarei stato “riprotetto”. Meno certa la risposta di American Express: avrei al peggio potuto convertirle in “punti” e accedere ai doni nel loro catalogo.
Per una serie di motivi, non me ne sono interessato sino all’approssimarsi dell’estate. Da America Express apprendo che “Alitalia in amministrazione straordinaria” non ha acconsentito alla conversione di “miglia” in “punti”, ma ceduto lo stock di “miglia” ad un’agenzia turistica di livello dove avrei potuto utilizzarle anche per alberghi e vacanza: basta andare al sito www.mymiglia.com. È un’agenzia dove non c’è nessuno che parli ai clienti. Il sito illustra varie possibilità ma non come accedervi.
Alla fine, chiamo il vecchio “Club Ulisse” e trovo una signora che risponde. In breve, con 70.000 miglia, posso chiedere un coupon di cento euro cento che mi verrà inviato due giorni dopo avere fatto la richiesta. Allora dal sito avrei potuto scegliere un volo, preferibilmente last minute. Il tutto entro il 30 giugno, che sarebbe forse prorogato a agosto. Dato il volo last minute, sarei partito se c’era posto. Altrimenti, avrei aspettato il primo last minute disponibile.
Ho cercato di dialogare con www.mymiglia.com ma senza esito. Se ho capito bene, un miglio si è ristretto a 200 metri. O anche meno.
Per cortesia, “Alitalia in amministrazione straordinaria” dia una spiegazione.