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Anche le dighe finiscono nel perimetro Golden power

Nel Dl Taglia prezzi entra l’estensione dei poteri speciali per le “concessioni di grande derivazione idroelettrica”. Cioffi (M5S): “Il nostro arco alpino sarà protetto da eventuali predatori finanziari esteri, che non hanno un equivalente delle nostre montagne”

Le nuove rafforzate norme Golden power si potrebbero applicare anche per le “concessioni di grande derivazione idroelettrica”. È quanto contenuto in un emendamento al decreto legge Taglia prezzi approvato dalle commissioni Finanze e Industria del Senato, primo firmatario Andrea Cioffi, senatore del Movimento 5 Stelle e già sottosegretario allo Sviluppo economico del governo gialloverde guidato da Giuseppe Conte.

Tra “i beni e i rapporti di rilevanza strategica per l’interesse nazionale” rientrano dunque anche quelli “oggetto di concessioni (…) incluse le concessioni di grande derivazione idroelettrica”. I poteri speciali potranno essere esercitati anche in caso in cui l’affidamento sia di competenza regionale.

“Il nostro arco alpino sarà protetto da eventuali predatori finanziari esteri, che non hanno un equivalente della nostre montagne”, ha scritto il senatore Cioffi su Facebook spiegando l’allargamento di una normativa inizialmente introdotto per i settori telecomunicazioni e difesa. “La protezione dei nostri asset nel campo energetico, dei trasporti e delle telecomunicazioni è fondamentale per tenere lontane gli speculatori e soprattutto per quanto riguarda il campo idroelettrico un passo in più verso un’Italia 100% energie rinnovabili”, ha aggiunto. “Questo strumento verrà esteso anche alle concessioni regionali, come ad esempio alcune di quelle che riguardano il settore idroelettrico. Ciò significa che lo Stato ha un potere in più per vigilare sulle regioni e agire nell’interesse nazionale e dei cittadini”.

Nei giorni scorsi, commentando il percorso parlamentare del decreto legge, Roberto Chieppa, presidente di sezione del Consiglio di Stato e segretario generale della presidenza del Consiglio dei ministri, aveva spiegato: “Il vantaggio” della normativa Golden power è “che consente allo Stato di avere sotto controllo le operazioni per asset strategici. I rischi sono che l’attuale disciplina possa essere interpretata come uno strumento dirigistico dei mercati, ma non deve essere così”, aveva dichiarato nel corso del forum “Il ruolo dello Stato nel difendere i gruppi strategici nell’attuale situazione di tensione internazionale. Gli investitori pubblici e la Golden power”, parte del programma di Merger&Acquisition Summit, organizzato dal Sole 24 Ore. “Deve essere prevedibile quali sono le decisioni in merito alla Golden power. Quanto all’Italia, nel 2021 i procedimenti di esame sulla Golden power sono stati 496 e sei sono quelli che negli ultimi anni si sono conclusi con il veto”, aveva aggiunto.


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