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Il vaccino antinfluenzale ci salverà dagli effetti peggiori del Covid?

Uno studio in Qatar dimostra che la profilassi per l’influenza stagionale protegge per circa il 90% contro la possibilità di sviluppare SARS-CoV-2 in forma grave. Le novità sui vaccini (contro il Covid e non solo) e qual è la situazione in Italia

Due anni dopo l’inizio della pandemia, il mondo comincia a convivere con il Covid-19. Buona parte della popolazione globale si è vaccinata contro il virus e non resta che attendere se ci sarà un nuovo farmaco, specifico per la variante Omicron (la più contagiosa di tutte) o un “super-vaccino” contro tutte le forme di coronavirus.

Poco si sa ancora sullo sviluppo dei nuovi medicinali e delle nuove fasi della campagna vaccinale. Certo è che la protezione dei booster diminuisce con il tempo e le autorità sanitarie devono cercare di contenere la diffusione del Covid con gli strumenti che già ci sono sul mercato.

Uno di questi è il vaccino antinfluenzale, che si rivela efficace nella prevenzione del Covid in forma grave. Secondo un recente studio in Qatar, l’immunizzazione antinfluenzale stagionale protegge dalla gravità del virus Sars-CoV-2.

Compiuto su più di 30.000 lavoratori sanitari in Qatar, lo studio sostiene che il vaccino antinfluenzale previene per circa il 90% dalla possibilità di sviluppare la malattia grave o di morire. La ricerca, iniziata alla fine del 2020 e conclusa adesso, è stata portata avanti dalla squadra di ricercatori guidata da Laith Jamal Abu-Raddad, epidemiologo del Weill Cornell Medicine-Qatar a Doha.

I risultati dimostrano che i vaccinati contro l’influenza stagionale hanno avuto circa il 30% di possibilità in meno di essere contagiati e circa il 90% di protezione contro la malattia grave, rispetto ad altri lavoratori sanitari che non erano stati inoculati. I ricercatori indagano ancora sul perché il vaccino antinfluenzale protegga contro il Covid-19. I vaccini preparano il sistema immunitario perché riconosca i patogeni specifici, ma attiva anche difese antivirali di ampio spettro.

Mihai Netea, specialista di malattie infettive del Centro Medico dell’Università di Radboud a Nimega, nei Paesi Bassi, sostiene che questa ricerca è una prova importante. Verificare che i vaccini antinfluenzali siano legati ad una riduzione, non solo del contagio del coronavirus ma anche della gravità della malattia, suggerisce una protezione autentica ed efficace.

Non è chiaro ancora quanto duri questa protezione, come si legge nel sito Infobae che ha ripreso lo studio, i dati preliminari parlano di un periodo tra sei mesi e i due anni.

Günther Fink, epidemiologo dell’Università di Basilea ha detto alla rivista Nature che lo studio fatto in Qatar riduce le probabilità che altri lavori abbiano scoperto per caso questa relazione. Anche in Brasile è stata fatta una ricerca, di dimensioni più piccole, che associa un minore rischio di morte per Covid tra i vaccinati ricoverati in ospedale.

E cosa sta succedendo in Italia? Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, ha detto in un’intervista al Tgcom 24 che il Paese è in una fase di transizione positiva: “I dati fortunatamente ogni giorno confermano che vi è una riduzione dei contagi e soprattutto una riduzione per quanto riguarda la pressione sui nostri ospedali. Ma è chiaro che dobbiamo proseguire con prudenza e senso di responsabilità e dobbiamo appellarci ai cittadini per i quali è prevista la quarta dose di procedere e farla perché rappresenta una protezione maggiore per loro”.

“Allo stesso modo – ha aggiunto Costa – dobbiamo dire ai circa tre milioni di italiani che sono in attesa della terza dose, e non la hanno ancora fatta, che è importante completare il ciclo di vaccinazione. Siamo cioè in una fase positiva che io credo ci porterà sicuramente ad un’estate senza restrizioni, dopo di che dobbiamo valutare l’andamento”.

Sui nuovi vaccini, “confidiamo di avere in autunno il nuovo vaccino adattato contro le varianti del virus Sars-CoV-2 circolanti, e magari un vaccino che comprenda anche la vaccinazione contro l’influenza perché questa sarebbe la soluzione ottimale. Credo che l’obiettivo sia anche andare ad un richiamo annuale della vaccinazione anti-Covid”.

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