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Chi è Ferdinand Marcos Jr. il nuovo presidente delle Filippine

La vittoria di “Bongbong”, figlio del dittatore filippino, ha riportato il potere alla famiglia che per 20 anni ha sottoposto l’arcipelago asiatico ad un regime violento e corrotto. Il ruolo dei social, il peso del lascito familiare e la proposta di unità e giustizia

Era considerato pigro e spensierato dal padre, ma oggi è proprio lui, Ferdinand Marcos Jr. a riportare il potere alla famiglia. Con circa il 90% delle schede contabilizzate, “Bongbong”, come viene chiamato, è stato eletto nuovo presidente delle Filippine, raddoppiando i voti della principale rivale, la vicepresidente Leni Robredo.

“Bongbong” era esiliato negli Stati Uniti da anni, quando suo padre, il dittatore Ferdinand Marcos, lasciò il potere. Nonostante da bambino sognasse di essere astronauta, “Bongbong” finì per seguire la passione politica del padre. Non ha mai smesso di impegnarsi nella campagna per ripulire l’immagine della famiglia, accusata di corruzione e violazione dei diritti umani in due decadi di regime totalitario. Dopo la morte del genitore nel 1989 a Honolulu, nelle Hawaii, è rientrato in patria e ha deciso di ricominciare una nuova carriera politica.

Nato a Manila nel 1957, Ferdinand Marcos Jr. è riuscito a sfruttare antiche alleanze locali e l’apatia degli elettori nei confronti dei partiti politici tradizionali. La campagna elettorale si è concentrata nella promessa di lottare contro la disoccupazione e l’inflazione schizzate per colpa della pandemia.

Laureato all’Università di Oxford, ha una frammentaria carriera politica: inizialmente è stato vicegovernatore e governatore provinciale nella regione di Ilocos Norte, prima della rivoluzione lo costrinse all’esilio con la famiglia. Successivamente è stato senatore, tra il 2010 e il 2016, quando la sua carriera è cambriata ancora dopo la mancata vittoria alle elezioni come vicepresidente.

“Aspettiamo che sia molto chiaro, che il conteggio raggiunga il 100% dei voti, e poi possiamo festeggiare”, ha dichiarato. Tuttavia, nella capitale delle Filippine i suoi sostenitori non si sono trattenuti e hanno cominciato a sparare da subito fuochi d’artificio, sventolando bandiere filippine.

Marcos si è presentato alle elezioni con Sarah Duterte, sindaca della città di Davao e figlia dell’ex presidente Rodrigo Duterte. Sarà lei probabilmente la nuova vicepresidente del Paese.

All’inizio della campagna elettorale, Marcos Jr. ha dichiarato che “l’unità è la mia causa perché ho la convinzioni che sia la prima tappa verso l’uscita della crisi”. Come si legge suo sito dell’emittente tedesca Deutsche Welle, “Bongbong” è uno dei politici più divisivi del Paese. Pesa il lascito del padre, braccio della repressione negli anni della legge marziale dichiarata nel 1972, quando Marcos Jr. studiava nel Regno Unito.

I più critici condannano il mancato pagamento di 4 miliardi di dollari per i diritti di successione e di avere mentito sulla sua istruzione. Ora che gli episodi di autoritarismo e violenza del regime sembrano meno vivi, Marcos Jr. difende la visione del padre e la spinta per la crescita economica del Paese. Pochi dibattiti televisivi e interviste per evitare domande scomode sulla famiglia. È stata decisiva anche la gestione dei social per conquistare l’attenzione degli elettori più giovani, che non ricordano la dittatura.

Per alcuni analisti, nella vittoria elettorale di Marcos Jr. è stato fondamentale il sostegno politico dell’ex presidente Duterte, che però probabilmente nasconde l’interesse di evitare un’indagine internazionale per gli eccessi della guerra contro la droga.



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