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Finlandia e Svezia, la corsa veloce verso la Nato. Nonostante Erdogan

L’alleanza è pronta a ricevere a braccia aperte, e in tempo record, i due Paesi, che saranno difesi anche prima dell’adesione formale. Oggi il parlamento finlandese approverà la richiesta, mentre la discussione dei legislatori svedesi è prevista domani. Mercoledì Sanna Marin è attesa a Palazzo Chigi

Tutto pronto per ricevere a braccia aperte nella Nato la Finlandia e la Svezia. Jens Stoltenberg, segretario generale dell’organizzazione, ha confermato ieri che molto probabilmente sarà concessa l’adesione ai due Paesi, una decisione che mette fine a 70 anni di neutralità.

“Il presidente Putin vuole che l’Ucraina venga sconfitta, la Nato debole, il Nord America e l’Europa divisi – ha detto Stoltenberg -. Ma l’Ucraina resiste, la Nato è più forte che mai, l’Europa e il Nord America sono solidamente uniti […] È un momento storico, ora saremo più forti”.

Stoltenberg ha anticipato che il processo di ratifica sarà il più veloce possibile, assicurando che la Nato darà garanzie di sicurezza a Svezia e Finlandia da subito, anche durante il periodo di attesa per l’esaminazione e formalizzazione dell’adesione. Sono infatti previste alcune esercitazioni congiunte nelle prossime settimane.

I passi formali per l’ingresso dei nuovi membri sono stati avviati. Oggi il Parlamento finlandese dovrebbe ratificare la richiesta. A Helsinki è stata ufficialmente annunciata l’intenzione di presentare la domanda e la notizia è stata accolta favorevolmente dai ministri degli esteri dell’Alleanza riuniti a Berlino.

A Stoccolma la premier Magdalena Andersson ha cercato oggi il massimo sostegno in Parlamento, l’approvazione è prevista per domani. Il Partito socialdemocratico alla guida del governo svedese ha già dichiarato ieri che voterà a favore dell’adesione. “Mi assicurerò che ci sia una maggioranza ampia di sostegno nel Riksdag per la richiesta di adesione svedese – ha dichiarato Andersson -, e dopo questo saremo pronti per prendere una decisione di governo”.

Nel Documento Strategico che sarà approvato nel prossimo vertice dei capi di Stato e di governo della Nato, in programma il 29 e 30 giugno a Madrid, si parla già dei possibili nuovi arrivati e della minaccia per la sicurezza dell’alleanza. Quei due giorni saranno prese “decisioni importanti per rafforzare la difesa dell’alleanza e per riflettere sulla nuova sicurezza in Europa”, ha sottolineato Stoltenberg.

Intanto, gli Stati Uniti hanno manifestato il loro appoggio fin dall’inizio del processo. Antony Blinken, segretario di Stato americano, ha detto che il Paese sostiene con forza questa strada per la Finlandia e la Svezia. Come anche la Germania, da quanto ha spiegato il ministro degli Esteri, Annalena Baerbock.

E in Italia, il presidente del Consiglio Mario Draghi incontrerà mercoledì 18 maggio la premier finlandese, Sanna Marin, a Palazzo Chigi.

Per il quotidiano The New York Times, “la decisione di Finlandia e Svezia di candidarsi per entrare a far parte della Nato aumenta la probabilità che le truppe dell’alleanza si schiereranno lungo il confine russo di 810 miglia con la Finlandia”.

E cosa succederà adesso? Qualsiasi richiesta di adesione alla Nato deve essere approvata all’unanimità dai suoi 30 membri. In questo caso, la Turchia ha sollevato alcuni dubbi, ma ha anche suggerito che non si opporrà all’ammissione se i propri problemi di sicurezza verranno affrontati. Una posizione che potrebbe essere il risultato dell’incontro tra i ministri di Turchia, Finlandia e Svezia lo scorso sabato.

Alcune indiscrezioni sulla stampa internazionali indicano che la Turchia darebbe sostegno all’allargamento in cambia dell’acquisto da Washington dei jet da combattimento F-16, e della fine dello scontro per la consegna dei sistemi missilistici S400.

La scelta di chiedere l’adesione alla Nato sarebbe un errore agli occhi della Russia. Sergej Rjabkov viceministro degli Esteri russo, ha avvertito che non bisogna farsi illusioni sul fatto che Mosca accetterà passivamente l’ingresso di Helsinki e Stoccolma nel Patto atlantico: “Il livello generale di tensione militare aumenterà e ci sarà meno prevedibilità in quest’area”. “Il modo in cui garantiremo la nostra sicurezza… dipenderà dalle conseguenze pratiche […] Non dovrebbero farsi illusioni sul fatto che sopporteremo”, ha aggiunto.

Per il governo finlandese si apre comunque una nuova era: “Per noi vicini alla Russia ormai da soli non ci può essere un futuro di pace. Mosca non è più la stessa e rappresenta anche una minaccia nucleare molto seria”.

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