Via libera dalle commissioni Finanze e Industria del Senato alle riformulazione del Dl Taglia prezzi. Entra il concetto di autonomia tecnologica nazionale ed europea per la sicurezza informatica. Marino (IV): “Ampliare l’offerta in un contesto di evoluzione del mercato e davanti ai rischi di fornitori legati alla Federazione Russa”
Liberarsi della dipendenza russa per favorire un’autonomia nazionale ed europea. La guerra di Vladimir Putin all’Ucraina sta spingendo in questa direzione molti Paesi dell’Unione europea, compresa l’Italia, in diversi settori. Come quello energetico. Ma anche quello della sicurezza informatica.
Nella notte, le commissioni Finanze e Industria del Senato sono andate in questa direzione dando il via libera a una riformulazione del decreto legge 21 marzo 2022, numero 21, sulle misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina (cosiddetto decreto legge Taglia prezzi). È la prima volta che il Parlamento mette nero su bianco qualcosa che era sempre rimasto soltanto sui documenti programmatici. La riformulazione presentata dal senatore Mauro Maria Marino di Italia Viva relativa a prodotti e servizi tecnologici in ambito di sicurezza informatica prevede che “le centrali di committenza (…) consentono l’aggiornamento delle offerte mediante l’inserimento di ulteriori prodotti idonei alle finalità” dell’articolo 29 del decreto in fase di conversione, cioè “prevenire pregiudizi alla sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici delle pubbliche amministrazioni”. Si tratta di prodotti, si legge, “di cui sia valutata la sostenibilità e che contribuiscano al conseguimento dell’autonomia tecnologica nazionale ed europea”.
Due settimane fa, come raccontato su Formiche.net, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la preannunciata circolare con cui Roberto Baldoni, direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, ha ordinato alla Pubblica amministrazione la diversificazione di prodotti e servizi tecnologici in ambito di sicurezza informatica legati alla Russia (tra cui antivirus e antimalware). Le aziende interessate sono Kaspersky, Group-IB e Positive Technologies. Nell’atto si premette che, con il cosiddetto decreto Ucraina, “il governo ha ritenuto, tra l’altro, la straordinaria necessità e urgenza di assicurare il rafforzamento dei presidi per la sicurezza, la difesa nazionale, le reti di comunicazione elettronica e degli approvvigionamenti di materie prime”. Inoltre, si cita il “rischio” “che le aziende produttrici di prodotti e servizi tecnologici di sicurezza informatica legate alla Federazione Russa non siano in grado di fornire servizi e aggiornamenti ai propri prodotti”.
“Ritengo che sia un’opportunità per il sistema dettata dalla contingenza”, spiega il senatore Marino a Formiche.net. “Questa riformulazione è pensata per ampliare l’offerta in un contesto caratterizzato dall’evoluzione del mercato e dai rischi, amplificati dalla guerra in corso, della presenza di fornitori legati alla Federazione Russa nei sistemi della nostra Pubblica amministrazione”. Il senatore definisce poi “molto importante” la decisione di inserire un riferimento all’autonomia tecnologica nazionale ed europea: “È un obiettivo che spesso si enuncia, ma che bisognava iniziare a concretizzare. Non possiamo più essere dipendenti da tecnologie altrui e le aziende che si muovono in questa direzione sanno, grazie a questo emendamento, che la politica si muove in quella direzione con fatti concreti”, conclude.