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Progettava attentati in Europa. Il Mossad arresta un uomo dei Pasdaran

Mansour Rasouli aveva pianificato gli omicidi di un diplomatico israeliano, un militare statunitense e un giornalista in Francia. L’intelligence di Gerusalemme l’ha fermato e ha pubblicato il video della confessione. Ecco perché

Nella sua kill-list c’erano un diplomatico israeliano al consolato israeliano di Istanbul, in Turchia, un alto ufficiale militare statunitense di stanza in Germania e un giornalista ebreo in Francia. A finanziarlo l’unità 840 delle Forza Quds, l’élite del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica dell’Iran. In cambio dell’organizzazione degli assassinii era stato pagato 150.000 dollari, un anticipo visto che in caso di successo avrebbe incassato un altro milione di dollari. Lui si chiama Mansour Rasouli, ha 52 anni, e ha confessato.

È stato Iran International, sito britannico che si oppone al regime di Teheran, a dare per primo la notizia citando fonti diplomatiche e senza il nome dell’individuo fermato “in un Paese europeo”. Poi l’emittente israeliana Channel 13 ha pubblicato un video con l’uomo che confessa il suo ruolo, i suoi rapporti con i Pasdaran e il piano pensato per compiere gli attentati grazie tramite le reti dei narcotrafficanti legati allo stesso gruppo. Infine, il giornale israeliano Haaretz ha rivelato il coinvolgimento del Mossad.

Ci sono alcuni elementi delle ricostruzioni dei diversi media che non coincidono. Secondo Iran International, il video sarebbe stato registrato dagli ufficiali del Mossad in Turchia, dove sarebbe stato catturato prima di poter eseguire il primo degli omicidi previsti. Per i giornali israeliani, invece, sarebbe stato girato in Iran, durante un’operazione che ha portato alla cattura e all’interrogatorio di Rasouli.

Tutti, però, citano un episodio: l’uccisione di Mohsen Fakhrizadeh, lo scienziato responsabile del programma nucleare di Teheran, freddato a una sessantina di chilometri da Teheran nel novembre del 2020. Un fatto che in Iran aveva alimentato le tensioni politiche a pochi mesi delle elezioni del giugno successivo ma anche i sospetti che la società iraniana sia ormai infiltrata dall’intelligence israeliana.

Secondo Haaretz i funzionari israeliani hanno deciso – non senza scetticismi interni – di far trapelare alcuni dettagli dell’operazione con due obiettivi. Il primo: alzare la pressione sui Pasdaran vista l’ipotesi che l’amministrazione statunitense guidata da Joe Biden possa accettare, nell’ambito dell’accordo nucleare Jpcoa, di rimuoverli dalla lista delle organizzazioni terroristiche. Il secondo ricorda i contorni dell’omicidio di Fakhrizadeh: spaventare Teheran mettendo in mostra le attività del Mossad in Iran – ciò non significa che i servizi segreti iraniani non ne fossero al corrente ma l’effetto politico delle indiscrezioni non è da sottovalutare.

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