Skip to main content

La Marina Usa sceglie Napoli per il comando della Sesta Flotta

La nuova struttura a Capodichino sostituirà la USS Mount Whitney, nave che attualmente svolge, a bordo, quelle funzioni. “Bene queste novità, in un momento storico in cui la Nato ha una valenza sempre più importante”, dice il sottosegretario Di Stefano

Un palazzo della Us Navy sarà destinato a ospitare il comando operativo della Sesta Flotta, attualmente operativa su una nave statunitense. La prossima nuova struttura sostituirà di fatto la USS Mount Whitney, nave che attualmente svolge, a bordo, proprio quelle funzioni. E Capodichino, che già ospita i due comandi della Marina militare statunitense per l’Europa e per l’Africa, si appresta a ospitare anche quello della Sesta Flotta.

IL PROGETTO

Si tratta di una ex grande caserma che si trova nel sito americano e che probabilmente verrà in parte abbattuta per essere ricostruito e destinato a ospitare la sala dei bottoni, come raccontato dall’edizione di Napoli di Repubblica. Il comando sarà su almeno quattro piani, di cui due interrati, che saranno tecnologicamente attrezzati ospitare la sala dei bottoni. Inoltre, ci saranno uffici, sale conferenze e aree amministrative.

LE PAROLE DEL SOTTOSEGRETARIO DI STEFANO

“Le scelte che vengono fatte dalla Nato sulle città sono sempre condivise con il sindaco e la comunità locale. Io vedo bene queste novità, in un momento storico in cui la Nato ha una valenza sempre più importante, vista l’aggressione della Russia all’Ucraina, e quindi in questo Napoli ha una veste più importante”. Così Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Esteri, ha commentato, da Napoli, la decisione dell’esercito statunitense. “L’appartenenza dell’Italia alla Nato”, ha spiegato Di Stefano a margine di un intervento al Consiglio Regionale della Campania, “è storicamente un valore per il Paese. Io conosco bene Napoli e credo che la comunità Nato a Napoli sia molto apprezzata. Chiaramente la presenza della Nato a Napoli prevede anche le basi Nato sul territorio e credo che se non sono un problema per un motivo specifico, non possano rappresentare un ostacolo o un problema per la cittadinanza”.

LA DECISIONE

“Viene immediatamente da credere che tutto sia legato al mutato scenario internazionale con il devastante conflitto innescato dalla Russia che ha invaso l’Ucraina”, scrive Repubblica. “Ma fonti militari puntualizzano che il progetto era già stato pensato in tempi precedenti alla guerra in atto”, precisa però il quotidiano. Che poi aggiunge: “Ugualmente è lecito credere che il piano tenga ovviamente ben presente quanto sta accadendo adesso”.

LA MOUNT WHITNEY DISATTIVATA

Come raccontato dal sito Stars and Stripes, il progetto attende ancora il finanziamento, che dovrebbe arrivare nei primi mesi del prossimo anno. In ogni caso, il piano può dirsi a buon punto e la sua realizzazione non sembra in discussione. La scelta ha anche una ragione economica: disattivare la Mount Whitney, ammiraglia della Sesta Flotta che funge anche da nave comando per le forze di attacco e supporto navali della Nato, porterà a un risparmio di circa 179,7 milioni di dollari. Il comandante Richlyn Ivey, portavoce delle forze navali statunitensi Europa-Africa, ha affermato che i funzionari della flotta devono ancora discutere i dettagli ma ha assicurato che il progetto “sosterrà i futuri requisiti operativi delle forze navali statunitensi Europa-Africa”.

LA SFIDA

Sostituire la presenza politica, strategica e operativa della nave sarà una sfida, ha affermato nelle scorse settimane fa Sebastian Bruns, studioso Fulbright presso l’Accademia navale degli Stati Uniti ed esperto marittimo presso il Center for Strategic and International Studies. La Mount Whitney offre lo spazio sul ponte necessario per ospitare ricevimenti diplomatici durante le esercitazioni internazionali, ha detto, aggiungendo che l’unica alternativa in questo senso è una nave con piattaforma da sbarco di classe San Antonio. “Queste navi servono a mostrare la bandiera americana, ad accogliere i leader militari e politici alleati e a fornire la diplomazia navale attraverso il cibo americano, la musica e così via, dopo un’esercitazione”, ha detto Bruns.

(Nella foto la USS Mount Whitney)



×

Iscriviti alla newsletter