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Revocate le prime onorificenze a cittadini russi. Ecco chi sono

Su iniziativa del ministro Di Maio, il presidente Mattarella ha firmato i decreti di revoca “per indegnità” a quattro figure legate al Cremlino per l’invasione dell’Ucraina. È solo l’inizio

Sono state revocate “per indegnità” le onorificenze di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Stella d’Italia a Mikhail Vladimirovich Mishustin, primo ministro della Federazione Russa,  e a Denis Manturov, ministro dell’Industria e del commercio della Federazione Russa. Per la stessa ragione, sono state revocate anche le onorificenze di commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia a Viktor Leonidovich Evtukhov, segretario di Stato della Federazione Russa, e a Andrey Leonidovich Kostin, presidente della Banca russa VTB.

La decisione è stata assunta con due diversi decreti del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, firmati il 9 maggio scorso e pubblicati in Gazzetta Ufficiale mercoledì 25, “su proposta del ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale” Luigi Di Maio che nelle scorse settimana ha istituito una commissione ad hoc per vagliare caso per caso di concerto con Palazzo Chigi.

Si tratta delle prime onorificenze revocate a cittadini russi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

Come raccontato da La Stampa e Il Foglio, dal 2017 a oggi sono più di trenta le onorificenze dell’Ordine della stella d’Italia conferite a cittadini russi. Il flusso non è stato interrotto né dalle sanzioni statunitensi per l’annessione illegale della Crimea nel 2014 né dagli “aiuti” per il Covid-19 né dalla mobilitazione delle truppe russe in Bielorussia avviata all’inizio del 2021. Ci sono alti papaveri della finanza e anche il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, qualche accademico e tanti petrolieri. Tra questi, otto rientrano tra le personalità sanzionate direttamente dall’Unione europea dopo l’invasione in quanto complici a vario titolo dello sforzo bellico del Cremlino.

Tra i cittadini che avevano ricevuto l’onorificenza figurava anche Alexey Paramonov, alto dirigente del ministero degli Esteri russo ed ex console generale a Milano che nelle scorse settimane aveva minacciato l’Italia di “conseguenze irreversibili” in caso di sanzioni, attaccando il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Pochi giorni dopo si era diffuso la voce secondo cui sarebbe il favorito per diventare il nuovo ambasciatore russo presso la Santa Sede.


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