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Il Ttc è diventato la piattaforma Usa-Ue contro le tecno-autocrazie

 “Il contesto attuale giustifica l’idea che il Ttc debba concentrarsi sulla governance globale della tecnologia secondo standard democratici e basati su regole, per stabilire standard etici e contrastare l’uso improprio delle tecnologie digitali da parte di governi autoritari”, dice Torreblanca (Ecfr)

“La tecnologia è stata un terreno di scontro per il potere molto prima dell’inizio della guerra in Ucraina” ma l’invasione russa ha reso la competizione tecnologica e con essa il Consiglio commercio e tecnologia (Ttc) che si riunisce in questi giorni (il 15 e il 16 maggio, ndr) a Parigi “ancora più rilevanti di prima”. Lo spiega José Ignacio Torreblanca, senior policy fellow e direttore dell’ufficio di Madrid dello European Council on Foreign Relations.

Non era esplicito ma chiaro: originariamente il Consiglio aveva come obiettivo il rafforzamento delle relazioni tra Stati Uniti e Unione europea per poter affrontare la sfida della Cina. Ma, come sottolineato nei giorni scorsi su queste pagine, il Consiglio commercio e tecnologia è diventato la piattaforma ideale per coordinare la risposta transatlantica a Vladimir Putin. “In questo momento il Ttc riguarda principalmente le sanzioni tecnologiche volte a indebolire la capacità della Russia di produrre armi, ma anche la lotta contro le campagne di disinformazione russa all’estero oltre alle chiusure di Internet e alla censura all’interno della Russia”, osserva Torreblanca.

Ma il Ttc potrebbe rivelarsi utile anche per consolidare il fronte democratico contro le tecno-autocrazie. Al centro dell’incontro a Parigi, infatti, ci sono temi come controlli delle esportazioni e dual-use, lotta alle fake news, sicurezza delle catene di approvvigionamento e standard delle telecomunicazioni. Che valgono per la Cina quanto per la Russia.

“Uno sviluppo significativo è la promessa di istituire strumenti finanziari per aiutare i partner e gli alleati ad abbandonare i ‘fornitori a rischio’ (per esempio la Cina) e ad acquistare tecnologie e servizi di informazione e comunicazione (Icts) sicuri, affidabili e resilienti. Questo ha anticipato una coalizione Stati Uniti-Unione europea per contrastare il 5G cinese”, commenta Torreblanca.

Eccola, dunque, la risposta del Ttc alla sfida tra modelli, (tecno)democrazie e (tecno)autocrazie dall’altra. “Il contesto attuale giustifica l’idea che il Ttc debba concentrarsi sulla governance globale della tecnologia secondo standard democratici e basati su regole, per stabilire standard etici e contrastare l’uso improprio delle tecnologie digitali da parte di governi autoritari”, spiega l’esperto. “Il Ttc offre ampie opportunità. Se gli Stati Uniti e l’Unione europea troveranno un modo per lavorare insieme e come tale cooperazione sarà determinante per il futuro della tecnologia e della distribuzione globale del potere”, conclude.

(In foto: Katherine Tai, Gina Raimondo, Antony J. Blinken, Valdis Dombrovskis, Margrethe Vestager – Credit: Carnegie Mellon University)



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