Dopo un mese nel porto di Fiume, la ARC 1, battente bandiera panamense, è ripartita ma in poche ore ha riprogrammato la sua destinazione. Come mai la Croazia l’ha respinta? Trasportava greggio iraniano camuffato da malese?
Dopo un mese nel porto di Fiume, in Croazia, la ARC 1, nave battente bandiera panamense e sospettata di trasportare petrolio iraniano, è ripartita. Direzione Tsingtao, città portuale della Cina che si affaccia sul Mar Giallo. Anzi, no: Malta.
Claire Jungman, chief of staff di United Against Nuclear Iran, ha segnalato per prima la partenza della petroliera e successivamente anche il cambio di destinazione. A bordo della ARC 1 c’è “miscela malese” ufficialmente. Ma, come raccontato su Formiche.net nelle scorse settimane, è forte il sospetto che si tratti semplicemente di un tentativo di occultare greggio iraniano per poterlo vendere in Europa aggirando le sanzioni imposte dagli Stati Uniti.
“Le navi che trasportano petrolio iraniano mettono in atto ripetutamente pratiche ingannevoli per nascondere la vera origine del petrolio”, spiegava Jungman a questo giornale. “Nel caso della ARC 1, il petrolio originario proveniva dall’isola di Kharg, in Iran, ed è stato poi trasferito da nave a nave alla ARC 1”, aggiungeva. La petroliera, poi, “è stata impegnata in un altro trasferimento da nave a nave, probabilmente per rietichettare il petrolio iraniano. Questi trasferimenti ripetuti da una nave all’altra sono una tecnica comune dell’Iran, assieme allo spoofing dei transponder Ais”, cioè la produzione di false rotte, continuava l’esperta. “Chi cerca di acquistare alternative al petrolio russo dovrebbe analizzare con molta attenzione i precedenti delle navi e condurre una rigorosa due diligence per determinare la vera origine del carico”, concludeva.
Dopo alcune settimane nel Mar Adriatico, con anche un passaggio tra il 19 e il 20 maggio scorsi nel porto di Trieste rimanendo nella Zona economica esclusiva italiana per poco meno di 31 ore, la ARC 1 è ripartita. Sulla destinazione prossima, però, non ci sono certezze. Quella iniziale, cioè il porto di Tsingtao, sembrava confermare il rapporto tra Iran e Cina, con la seconda che sta continuando a comprare petrolio dal primo aiutandolo di fatto a resistere alle sanzioni statunitense. Ora la direzione impostata dalla nave è Malta, Paese con importanti connessioni con l’Iran.
Il governo croato non ha commentato ufficialmente la vicenda. Basterebbe rispondesse a due domanda. Ha respinto la ARC 1 perché trasportava greggio iraniano camuffato da malese?