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Di Maio al 4,7%, il M5S al 6,9%. E Conte ha un problema di politica estera

I dati del sondaggio Winpoll-Il Sole 24 Ore in vista delle prossime politiche. Senza il partito di Di Maio in campo, i pentastellati prenderebbero il 9,9% ma ora l’ex premier si ritrova un elettorato fortemente critico verso Draghi e il sostegno all’Ucraina

Il Movimento 5 Stelle scende al 6,9%, Insieme per il futuro di Luigi Di Maio è dato al 4,7%. Questo l’esito di un sondaggio Winpoll-Il Sole 24 Ore in cui viene chiesto “Come voterebbe alle prossime elezioni politiche?” in uno scenario che contempla la presenza di Insieme per il futuro.

Per stimare “l’effetto Di Maio”, si legge sul quotidiano, agli intervistati è stato chiesto sia come avrebbero votato nel caso in cui non fosse presente il partito del ministro degli Esteri sia nel caso in cui ci fosse il suo partito, Insieme per il futuro. Nel primo scenario il Movimento è stimato al 9,9%. Il dato è inferiore di 2,4 punti percentuali rispetto alla media dei sondaggi della settimana 12-18 giugno (Termometro Politico). Nel secondo scenario scende al 6,9%, mentre il partito di Di Maio è stimato al 4,7%.

La rilevazione analizza anche il ruolo centrale della politica estera. “Insieme a quelli della Lega, gli elettori del Movimento sono quelli più critici sulle sanzioni” contro la Russia e “sull’invio di armi” all’Ucraina, scrive il professor Roberto D’Alimonte. Ma il dato è stimato sulla base dello scenario senza la presenza del partito di Di Maio: per questo, “è lecito ipotizzare che dopo la scissione la percentuale dei pentastellati critici, sia nei confronti del governo che in tema di politica estera, sia ancora più elevata”. Cioè significa per Giuseppe Conte ritrovarsi in mano un partito sempre meno favorevole a restare nella maggioranza che sostiene il governo di Mario Draghi o quantomeno a sostenerne la politica estera.


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