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Il Ppe incorona Weber, attende (invano) Berlusconi e accoglie Emiliano. Cronache da Rotterdam

Di Margherita Tacceri

Manfred Weber non solo è confermato capogruppo ma è nominato presidente di una famiglia politica che include 81 partiti di 43 Paesi. Fermento intorno alla partecipazione di Silvio Berlusconi, che all’ultimo decide di non venire. Grande curiosità per la presenza di Michele Emiliano: non si vede tutti i giorni un esponente del Pd ai congressi dei popolari europei

Si è concluso a Rotterdam il congresso del Partito popolare europeo che ha scelto Manfred Weber come guida politica. Con questa elezione il bavarese concentra nelle sue mani una doppia carica: resta infatti capogruppo del partito all’Europarlamento (dove il Ppe è il gruppo di maggioranza relativa anche in questa legislatura) e aggiunge la carica di presidente di una famiglia politica che include 81 partiti di 43 Paesi (sia membri che non membri dell’Unione Europea).

Con questo doppio incarico Weber diventa uno dei maggiori azionisti politici a livello europeo. Negli ultimi due giorni il centro congressi di Rotterdam – lo stesso che ha ospitato l’Eurovision del 2021 – era affollatissimo di delegati, addetti ai lavori, lobbisti, giornalisti , ospiti e osservatori, ma il maggiore fermento si notava nella delegazione italiana, dove c’era grande attesa per l’arrivo del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. C’è da dire che Berlusconi è da sempre uno dei politici più attesi ai congressi Ppe.

In genere, quando si sparge voce che è imminente l’arrivo del Presidente, la sala stampa si mobilita e i giornalisti italiani e stranieri si appostano per riprenderne l’arrivo e prendere al volo una dichiarazione; la delegazione di politici italiani va in fibrillazione, e si crea un folto capannello di persone che attendono all’ingresso della sala, nella speranza di scattarsi un selfie con Silvio. Ma ieri mattina il fermento si è spento, non appena tra i delegati si è diffusa la notizia che Berlusconi dopo aver festeggiato a lungo la sera prima il Monza in serie A, non sarebbe arrivato a Rotterdam per salire sul palco del congresso e tenere il suo speech.

C’è stato un altro episodio che ha movimentato il congresso a Rotterdam: tra gli italiani si è creata una certa curiosità per la presenza del presidente della regione Puglia Michele Emiliano. I primi ad avvistarlo hanno creduto si trattasse di un sosia e il vocio ricorrente che circolava nei lunghi corridoi era “c’è uno che assomiglia a Emiliano chissà di che nazionalità è”; salvo poi scoprire che non si trattava di un sosia ma del “vero Emiliano” che con quell’aria simpatica da battitore libero, è arrivato a Rotterdam per vedere che aria tira al Ppe.

Pare che ad averlo invitato sia stato l’ex ministro della difesa Mario Mauro, con cui è stato visto circolare al congresso, anche se la presenza di un politico del Pd a un congresso dei popolari non è una cosa usuale. Secondo i bene informati c’è qualcosa che bolle in pentola in vista delle prossime elezioni, chissà se si profila all’orizzonte la nascita di una forza politica centrata sul Sud capace di raggruppare piccoli partiti e battitori liberi come il presidente della regione. Comunque tra la partecipazione a sorpresa di Emiliano e il susseguirsi di voci su Berlusconi “viene, non viene, viene, non viene”, ancora una volta grazie agli italiani c’è stato un po’ di brio nella fredda e piovosa Rotterdam.

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