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Chi è Shawn Crowley, nuovo incaricato d’affari Usa in Italia

Incontrato dal Copasir a Washington, il diplomatico arriverà a Roma prendendo il posto di Thomas Smitham. Oggi guida l’ufficio Europa occidentale al Dipartimento di Stato. Nel suo curriculum anche due incarichi in Libia. Ancora aperta la partita per l’ambasciatore

Nei prossimi giorni arriverà a Roma il nuovo incaricato d’affari degli Stati Uniti: Shawn Crowley. Prenderà il posto di Thomas Smitham, in Italia da tre anni e dal gennaio 2021 alla guida dell’ambasciata dopo il rientro in patria di Lewis Eisenberg, l’ambasciatore nominato dall’allora presidente Donald Trump.

Crowley, entrato in carriera diplomatica nel 1991, attualmente dirige l’ufficio Europa occidentale del Bureau per gli Affari europei ed eurasiatici al Dipartimento di Stato. È la sezione responsabile per Andorra, Belgio, Francia, Germania, Santa Sede/Città del Vaticano, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Monaco, Paesi Bassi, Portogallo, San Marino, Spagna e Regno Unito.

Il suo ultimo incarico all’estero è stato quello di vice capo missione a L’Aia, nei Paesi Bassi. Lì, recita il suo curriculum, ha supervisionato 32 sezioni/agenzie, con 325 dipendenti, 330 familiari e un budget di 26 milioni di dollari. Dal 2014 al 2016 è stato consigliere politico-economico a Pristina, in Kosovo. All’inizio del 2012 ha guidato la missione diplomatica statunitense a Bengasi, in Libia: è il consolato in cui a settembre dello stesso anno è stato ucciso in un attentato terroristico Chris Stevens, ambasciatore in carica da giugno.

Tra gli altri incarichi di Crowley all’estero: consigliere politico-economico a Vienna, in Austria; responsabile del processo di pace a Tel Aviv, in Israele; funzionario politico a Tripoli, in Libia, a Berlino e Lipsia (Germania), a Port-of-Spain (Trinidad e Tobago) e a Ottawa (Canada). Ha iniziato la sua carriera in Kuwait nel 1991, occupandosi di questioni consolari e politiche. Nell’ambito di uno scambio diplomatico, si è occupato di Uzbekistan e Kirghizistan presso il Ministero degli Esteri tedesco a Berlino.

Crowley è laureato in relazioni internazionali alla Georgetown University e ha conseguito un master in strategia di sicurezza nazionale presso il National War College. Prima di entrare nel Dipartimento di Stato, ha lavorato come banchiere alle Isole Cayman e come funzionario presso il Parlamento tedesco a Bonn.

La delegazione del Copasir in visita negli Stati Uniti ha avuto modo di incontrarlo al Dipartimento di Stato. Durante il viaggio, ha comunicato il presidente Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia, è emersa la consapevolezza del significato del ruolo dell’Italia in Europa, della sua capacità di tenerla insieme che è ben percepita nell’amministrazione Biden”. “Abbiamo percepito nei nostri interlocutori la loro piacevole sorpresa di fronte alla sostanziale unità della commissione nell’esprimere le posizioni del parlamento italiano in modo coeso, unitario, bipartisan”, ha detto ponendo l’accento sulla consapevolezza comune del pericolo che le democrazie occidentali stanno affrontando con le minacce delle autocrazie. “La loro agenda coincide con la nostra”, ha detto riferendosi agli Stati Uniti, “e le loro priorità sono anche le nostre”. La conoscenza di Crowley dell’Europa e la sua esperienza in Libia sembrano confermare l’attenzione statunitense verso il ruolo dell’Italia.

Rimane, però, da riempiere la casella lasciata libera da Eisenberg. Tanti i nomi fatti in questi mesi. Tra questi: Jane Dorothy Hartley, già ambasciatrice in Francia e a Monaco durante la seconda amministrazione Obama, che però è stata indicata dal presidente Joe Biden per il Regno Unito, dov’è in attesa di presentare le credenziali; Douglas Hickey, uno dei grandi donor del Partito democratico, già commissario generale dello Usa Pavilion all’Expo di Milano 2015, che da poco più di un mese si è insediato come ambasciatore in Finlandia; Stephen Robert, ex banchiere di Wall Street molto vicino a Nancy Pelosi, il cui nome è stato fatto dalla testata Axios.com.

Una decisione non è ancora stata pesa. Come mai? “Un po’ perché col clima in Congresso serve una candidatura capace di ottenere la conferma del Senato senza problemi, e un po’ perché forse il posto viene tenuto in caldo per Nancy Pelosi, se dovesse perdere male le elezioni midterm”, scriveva Repubblica nei giorni della visita a Washington del presidente del Consiglio Mario Draghi.

(Nella foto: Shawn Crowley, allora vice capo missione a L’Aia, durante la Martin Luther King Jr. Dinner a gennaio 2019 – State.gov)


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