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Un futuro senza fumo. Il codice dell’Eurispes 

Presentato dall’Istituto Eurispes il Codice di autoregolamentazione per la comunicazione e la vendita dei prodotti senza combustione (PSC). Un lavoro frutto dell’intesa tra i soggetti del settore per incoraggiare la corretta informazione rispetto a comportamenti e abitudini potenzialmente meno dannosi per la salute

Costruire un futuro senza fumo è difficile ma non impossibile. A ribadire l’urgenza di questo obiettivo sono i numeri. Secondo i numeri dell’Organizzazione mondiale della sanità oggi ci sono oggi oltre 1 miliardo di fumatori, 11 milioni dei quali solo in Italia. Nel nostro Paese l’unica strategia di contrasto al tabagismo resta quella dell’invito alla cessazione attraverso l’azione dei centri antifumo e le campagne di comunicazione istituzionale. Ma in uno scenario che non sembra destinato a mutare appare necessario valutare strumenti e approcci alternativi per contenere gli effetti del fumo sulla salute pubblica.

In questa direzione muove il Codice di autoregolamentazione per la comunicazione e la vendita dei prodotti senza combustione (PSC) presentato dall’Eurispes. Il Codice, elaborato da un Tavolo di lavoro coordinato dall’Istituto, nasce da una visione orientata alla riduzione del rischio da fumo legata ai PSC. Come emerge dai dati raccolti dalle indagini campionarie dell’Eurispes, la larga maggioranza di circa 11.5 milioni di fumatori non è in grado o non vuole provare a “smettere”, con solo lo 0,16% dei fumatori che si rivolge ai centri antifumo.  Considerando l’evidente difficoltà che continua a incontrare la lotta al fumo, i prodotti senza combustione possono rappresentare un’alternativa allo status quo, offrendo ai fumatori adulti una possibilità rispetto al tradizionale tabacco combusto. Si tratta, come ribadisce il Codice, di prodotti che non possono sostituirsi agli strumenti di prevenzione e raccomandazione primaria che prescrivono la cessazione nell’utilizzo di ogni prodotto del tabacco e della nicotina.

“Sappiamo che esiste una concorrenza tra nuovi e vecchi prodotti, eppure abbiamo assistito a un’azione di collaborazione per realizzare il Codice. L’impegno dell’Eurispes è quello della riduzione del rischio”. Lo ha detto Alberto Baldazzi, coordinatore del lavoro di stesura insieme a Raffaella Saso, vice direttore Eurispes, che ha invece ricordato quanto le evidenze dei danni alla salute derivanti dal consumo del tabacco combusto richiedano una visione più ampia nella lotta al tabagismo che si avvalga, accanto agli strumenti tradizionali, anche di alternative al fumo a potenziale rischio ridotto da mettere a disposizione dei fumatori adulti, quali i prodotti senza combustione.

Obiettivo del Codice sarebbe poi, secondo il vice direttore, quello di creare un’autoregolamentazione volontaria per tutti i soggetti della distribuzione, della vendita e della comunicazione di prodotti senza combustione: “Qualcosa che garantisca il rispetto della normativa vigente, in vista del successo dei nuovi prodotti senza combustione come alternativa al fumo tradizionale, poiché è stato dimostrato scientificamente che garantiscono una diminuzione del rischio”.

“Parliamo – ha continuato Alberto Mattiacci, presidente del comitato scientifico dell’Eurispes – di un prodotto di responsabilità verso i consumatori. Nel codice vengono infatti date indicazioni su come regolamentare alcuni aspetti della comunicazione e della vendita di tali prodotti in modo da coniugare la tutela di minori e non fumatori e il diritto all’informazione secondo una realistica visione di sanità pubblica”. Alla necessità di una regolazione si affianca poi anche l’importanza di un’informazione corretta e trasparente: “Occorre davvero – ha esordito Alfonso Celotto, docente universitario di Diritto costituzionale e componente del Comitato di valutazione dell’organo di controllo istituito dal Codice stesso – un’informazione qualificata e la massima trasparenza possibile in un settore in grande evoluzione”.

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