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Agenzia cyber. Cosa farà il Cvcn per mettere il 5G al sicuro

Il Centro di valutazione e certificazione nazionale è operativo da oggi. Si tratta di un altro pilastro del Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica. Tutti i dettagli

Il Centro di valutazione e certificazione nazionale è operativo da oggi presso l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale diretta dal professor Roberto Baldoni. Si tratta di un altro pilastro del Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica. È incardinato nel Servizio certificazione e vigilanza diretto dall’ingegner Andrea Billet.

IL RUOLO DEL CVCN

Il Cvcn, originariamente istituito presso il ministero dello Sviluppo economico e trasferito all’interno dell’Agenzia, avrà il compito di valutare la sicurezza di beni, sistemi e servizi Ict destinati a essere impiegati nel contesto del Perimetro e che rientrano nelle categorie previste dal Dpcm 15 giugno 2021, il cosiddetto Dpcm 3. La procedura di valutazione potrà prevedere l’esecuzione di test hardware e software sui componenti della fornitura. In questo processo, al Cvcn faranno riferimento i Centri di valutazione presso i ministeri della Difesa e dell’Interno e potrà avvalersi del supporto di una rete di Laboratori accreditati di prova che saranno regolamentati da apposito decreto in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

FARO SUL 5G

Inoltre, il Cvcn svolgerà un ruolo di supporto tecnico per le attività connesse all’esercizio dei poteri speciali (Golden power) in ambito 5G, così come previsto dalle recenti modifiche apportate al decreto-legge 21/2012 dal “decreto Ucraina”. In particolare, opererà sia nella fase istruttoria, a supporto del Gruppo di coordinamento, sia nella fase di monitoraggio, come organo di cui si avvale il Comitato preposto allo scopo. È tramite il rafforzamento di questi strumenti che l’Italia ha deciso di affrontare la minaccia cinese (Huawei e Zte). “L’argine costituito dall’ esercizio dei poteri speciali da parte del Governo (il cosiddetto golden power) è stato sistematicamente monitorato nel corso dell’attività del Comitato che ne ha individuato limiti, oltre che margini di miglioramento che saranno esposti nel seguito di questa relazione”, si legge nella relazione annuale del Copasir, documento in cui il Comitato non dimentica di aver suggerito all’unanimità di valutare l’ipotesi di eslcudere le aziende cinesi dall’attività di fornitura di tecnologie per le reti 5G.

IL PERSONALE AL LAVORO

Il Cvcn può già contare sulle unità di personale tecnico che hanno costituito il nucleo iniziale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e su quelle di recente trasferite dal ministero dello Sviluppo Economico. Nelle prossime settimane, la dotazione di personale sarà ulteriormente potenziata con l’assunzione degli esperti che avranno superato le prove del concorso in atto. Questa prima fase di reclutamento dell’Agenzia ha avuto infatti come obiettivo prioritario proprio quello di assumere personale rientrante tra i profili destinati alle attività del Cvcn (certificatori/ispettori, tecnici hardware e Tlc, tecnici software e crittografi). Il Cvcn opererà secondo il principio di gradualità definito dal Dpr 54/2021, affinando le proprie procedure interne, incrementando progressivamente le dotazioni strumentali e tecnologiche, e attuando progetti di potenziamento della rete dei Laboratori per mezzo dei fondi dedicati nell’ambito del Pnrr.

L’IMPEGNO VERSO I SOGGETTI

Ai Soggetti inclusi nel Perimetro, saranno rese disponibili Faq e linee guida che li supportino nel processo di valutazione da parte del Cvcn, elaborate anche a seguito di confronti avvenuti con diversi stakeholder. Come disposto dal quadro normativo vigente, le comunicazioni tra i soggetti Perimetro, i loro fornitori e il Cvcn avverranno per via telematica.


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