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Chi è Alon Bar, prossimo ambasciatore di Israele in Italia

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso il gradimento per la nomina del successore di Dror Eydar, che in estate lascerà l’incarico al termine dei tre anni di mandato. Ecco il suo profilo

Sarà Alon Bar il prossimo ambasciatore d’Israele in Italia. La Farnesina ha comunicato che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso il gradimento per la nomina del successore di Dror Eydar, che in estate lascerà l’incarico al termine dei tre anni di mandato.

IL PROFILO

Bar, diplomatico di carriera a differenza di Eydar, è nato nel kibbutz di Sasa, nell’Alta Galilea, nel 1957. Si è diplomato alla Saint Lewis Park High School di Minneapolis, Minnesota, negli Stati Uniti, nel 1975. Dopo il servizio militare dal 1975 al 1979 ha studiato all’Università ebraica di Gerusalemme laureando in Relazioni internazionali nel 1984. Nello stesso anno è entrato al ministero degli Esteri. Attualmente è direttore per gli Affari politici. In precedenza è stato, vicedirettore per le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali. Prima ancora, ambasciatore in Spagna, dove era stato anche a inizio carriera come consigliere d’ambasciata. E ancora, tra i vari incarichi, quelli di capo dello staff della ministra Tzipi Livni, esponente del mondo liberale di sinistra, e di vicedirettore generale per gli Affari strategici. È sposato e ha tre figli.

I DOSSIER

Negli ultimi mesi ha seguito da vicino alcuni dossier cruciali per la diplomazia israeliana. A inizio giugno ha guidato una delegazione a Tallinn per affrontare questioni di sicurezza regionale e legate all’invasione russa dell’Ucraina con le controparti dei Paesi baltici. L’incontro ha ruotato attorno a temi come Iran, Accordi di Abramo e antisemitismo. Ma il ministero degli Esteri estone ha sottolineato anche la possibilità di cooperazione con Israele sulla sicurezza informatica.

Un mese prima, invece, era stato ad Ankara per preparare la visita del ministro degli Esteri turco Mevlüt Çavuşoğlu, tappa fondamentale per il riavvicinamento dei due Paesi.

Un anno fa, invece, aveva gestito la crisi tra Polonia e Israele, criticando Varsavia per la sua controversa legge che ha reso molto difficile ai sopravvissuti alla Shoah ottenere la restituzione delle proprietà sequestrate dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale. A lui era stato affidato l’incontro con Marek Magierowski, l’ambasciatore polacco in Israele, convocato per protestare formalmente contro la norma. Negli ultimi giorni i due Paesi hanno raggiunto un’intesa per migliorare le relazioni diplomatiche che comprende anche il ritorno degli ambasciatori.

A fine aprile del 2021, pochi giorni prima che scoppiasse il conflitto innescato da Hamas, si era occupato del dossier elezioni palestinesi incontrando un gruppo di ambasciatori dell’Unione europea (tra cui quello italiano, Gianluigi Benedetti, che qualche mese dopo è volato in Giappone lasciando il posto a Sergio Barbanti) per spigare che Israele che non aveva alcun interesse a ostacolare il voto come sostenuto da funzionari vicini al presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas.

IL RAPPORTO ITALIA-ISRAELE

A marzo Bar ha incontrato a Gerusalemme l’omologo italiano Pasquale Ferrara, per parlare di questioni internazionali, regionali e bilaterali. Poche settimane dopo e la voce della sua nomina come ambasciatore a Roma si è fatta sempre più insistente. Il gradimento del Quirinale è arrivato qualche settimana dopo la visita in Israele di Mario Draghi, presidente del Consiglio, impegnato in una missione in cui l’approvvigionamento energetico è stato il primo punto in agenda senza però dimenticare i forti legami tra i due Paesi e la guerra in Ucraina. Qualche giorno prima, dopo la missione ad Ankara, Bar aveva spiegato all’Agi che per Israele “mantenere una linea di comunicazione con la Russia continua a essere molto importante” ma allo stesso tempo “non c’è confusione” sulla appartenenza, “siamo nella coalizione occidentale: lo sappiamo molto bene e l’abbiamo reso chiaro, fornendo aiuti umanitari, allestendo un ospedale da campo, assicurandoci di non essere usati per bypassare le sanzioni nei confronti della Russia”.

(Foto: Twitter @IsraelMFA)

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