Skip to main content

Atlantico e Indo-Pacifico sempre più vicini. La visita di Bauer in Australia

Per la prima volta nella storia dell’Alleanza Atlantica, il presidente del Comitato militare ha preso parte, in Australia, alla Conferenza dei capi della Difesa dell’Indo-Pacifico. Nell’occasione ha anche tenuto, a margine del convegno, diversi incontri bilaterali con i vertici della Difesa di alcuni Paesi della regione. Un’opportunità per rafforzare i legami reciproci, in linea con quanto stabilito dal nuovo Concetto strategico della Nato che dedica una maggiore attenzione alla regione

L’attenzione dell’Alleanza Atlantica è rivolta sempre più all’area dell’Indo-Pacifico. L’ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato militare della Nato è stato il primo nella storia dell’Alleanza a partecipare alla Conferenza dei capi della Difesa dell’Indo-Pacifico che si è appena svolta in Australia. Non solo, a margine del convegno il presidente ha anche tenuto degli incontri con i capi di Stato maggiore della Difesa di diversi Paesi partner della regione, tra cui Australia, Giappone e Mongolia. A questi si sono aggiunti i meeting con il vice capo della Difesa della Corea del Sud e il capo del Comando indo-pacifico degli Stati Uniti. I due giorni di Conferenza sono stati l’opportunità per i trenta vertici della Difesa presenti di rafforzare i legami reciproci e scambiarsi opinioni e best practices su argomenti di interesse comune.

La Conferenza

Ospitata dal Comando degli Stati Uniti per l’Indo-Pacifico, in collaborazione con le Forze di Difesa australiane, la Conferenza rappresenta una piattaforma di confronto e un’opportunità per migliorare le relazioni reciproche. Si tratta di un forum per discutere delle sfide che minacciano la sicurezza reciproca e per promuovere nuove forme di cooperazione in materia di sicurezza. I temi al centro di questa 24esima edizione sono stati le prospettive per gli sviluppi regionali, l’impatto del cambiamento climatico, le potenziali minacce che arrivano dall’uso delle tecnologie disruptive e infine le conseguenze sulla regione della guerra in Ucraina. Argomenti in linea con quelle che sono state identificate come priorità dal nuovo Concetto strategico della Nato, rilasciato a fine giugno. “In qualità di primo presidente del Comitato militare della Nato a partecipare a questa conferenza, è stato un grande onore esservi incluso, ma dimostra anche la nuova realtà che i problemi globali richiedono soluzioni globali”, ha commentato gli incontri l’ammiraglio Bauer, che ha anche aggiunto: “Abbiamo potuto condividere prospettive molto interessanti su questioni comuni che stiamo affrontando tutti. Situazioni destabilizzanti nell’Indo-Pacifico possono facilmente avere effetti nella regione euro-atlantica e viceversa. Solo lavorando insieme possiamo affrontare queste minacce e lavorare a soluzioni praticabili e durature”.

La Nato punta su rafforzare la cooperazione nella regione

“A seguito dei risultati del vertice Nato, siamo ansiosi di rafforzare il nostro dialogo e la nostra cooperazione pratica con i partner esistenti e con quelli potenziali. Lavorare più strettamente insieme ci renderà più sicuri”. Così Bauer ha commentato i numerosi incontri che si sono tenuti sia in seno alla Conferenza sia a margine. L’ammiraglio ha incontrato il generale Angus Campbell, capo della Difesa australiano, il generale Koji Yamazaki, capo di Stato maggiore delle Forze di autodifesa giapponesi, Ganzorig Dovchinsuren, capo di Stato maggiore delle Forze armate mongole e Wong Park, vice capo di Stato maggiore congiunto della Repubblica di Corea. A questi, negli intensi giorni di meeting, si è aggiunto anche il colloquio con l’ammiraglio Chris Aquilino, comandante del Comando Indo-Pacifico degli Usa, incentrato tutto sul dominio marittimo. In particolare, su quali sono le sfide principali nella regione, dalla libertà di navigazione alle linee di comunicazione.

Giappone e Usa sempre più vicini

In questo quadro, un attore strategico che sta vedendo un crescente avvicinamento prima con la Nato e poi con gli Stati Uniti è il Giappone. Al vertice di Madrid, che ha riunito i Paesi alleati e ha visto per la prima volta la presenza di Paesi partner dell’Indo-Pacifico, aveva infatti partecipato anche il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, una partecipazione che rispecchia la volontà di Tokyo sempre più vicina all’occidente, anche aderendo a programmi militari congiunti. È stato proprio durante il summit spagnolo che il primo ministro Kishida ha espresso infatti l’intenzione di aderire al programma Tempest, a cui partecipa anche l’Italia, con la fusione del programma nipponico per il caccia di nuova generazione, F-X, che si unirà, nelle intenzioni di Tokyo, con il corrispettivo sforzo britannico sul programma. Il progetto, che nelle intenzioni dei due Paesi dovrebbe concretizzarsi entro la fine dell’anno, sarebbe orientato alla riduzione dei costi di sviluppo, oltre ad allargare il potenziale mercato del sistema all’Asia. La spinta a combinare i due programmi sarebbe guidata da Mitsubishi Heavy Industries, responsabile dell’F-X, e la britannica Bae Systems.

 

(Foto: Nato)



×

Iscriviti alla newsletter