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Difendere i cavi sottomarini. L’intesa Marina-Sparkle

L’accordo formalizza la volontà di cooperare in un settore ritenuto strategico per lo sviluppo socioeconomico del Paese ma la cui protezione è sempre più evanescente. Ecco cosa prevede

La Marina Militare è l’unico soggetto istituzionale in grado di garantire il monitoraggio e la tutela della dimensione subacquea in cui insistono interessi vitali per il Paese, come quelli residenti nelle cosiddette dorsali di comunicazione. A Sparkle, l’operatore globale del gruppo Tim con una rete proprietaria in fibra che si estende per oltre 600.000 chilometri in tutti il mondo, fanno capo reti e sistemi che che costituiscono un’infrastruttura critica fondamentale per il regolare sviluppo socioeconomico dell’Italia. Da qui nasce il protocollo d’intesa firmato tra le due parti con l’obiettivo di migliorare la protezione delle infrastrutture di telecomunicazione sottomarine. A siglare l’intesa presso il Salone dei Marmi di Palazzo Marina l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino, capo di stato maggiore della Marina, ed Elisabetta Romano, amministratore delegato di Sparkle, alla presenza di Alessandro Pansa, presidente della società.

IL CONTESTO

Il 97% del traffico internet e 10 miliardi di dollari di transazioni finanziarie giornaliere passano attraverso cavi sottomarini, per un totale di 1,2 milioni di chilometri di lunghezza – più di tre volte la distanza dalla terra alla luna, come spiegava un rapporto Ecfr dell’anno scorso. Si tratta di infrastrutture critiche che godono in gran parte dell’unica protezione garantita dalla profondità del mare in cui giacciono. Una protezione, però, ormai evanescente grazie al progresso tecnologico che rende sempre più accessibili, e a costi decrescenti, gli abissi marini. In un recente articolo per Ispi, Justin Sherman, esperto dell’Atlantic Council, ha sottolineato che “i governi occidentali spesso concettualizzano Internet come una cosa astratta – ‘cloud’, ‘cyberspazio’ – dimenticando che dipende da un’infrastruttura fisica per funzionare”. Facendolo, rischiano di sottovalutare le minacce delle autocrazie, come la Cina (con la sua “proiezione di influenza su e attraverso internet”) e la Russia (che tiene conto degli elementi fisici del cyberspazio tanto che avrebbe persino tagliato i cavi terrestri in fibra ottica quando ha annesso unilateralmente la Crimea nel 2014). Alla luce di tutto questo, l’Unione europea ha recentemente raggiunto un’intesa per aggiornare la direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativ e meglio proteggere dorsali e cavi sottomarini.

I DETTAGLI DELL’ACCORDO

L’accordo tra la Marina Militare e Sparkle formalizza la volontà di cooperare in un settore ritenuto strategico per lo sviluppo socioeconomico del Paese e prevede, tra l’altro, la creazione di procedure operative condivise e la possibilità di effettuare attività congiunte di ricognizione e di monitoraggio dei cavi sottomarini di proprietà Sparkle e delle aree limitrofe, si legge nella nota. È inoltre previsto il supporto cartografico da parte della Marina Militare per i fondali marini d’interesse nonché l’assistenza in situazioni operative emergenziali. L’intesa permetterà, anche, di sviluppare attività di studio e ricerca ritenute di comune interesse tra le parti per il perseguimento dei rispettivi compiti d’istituto.

LE DICHIARAZIONI

“La Marina Militare è una delle costole fondamentali del cluster marittimo nazionale e opera quotidianamente a difesa e supporto di esso”, ha detto l’ammiraglio Credendino a margine della stipula dell’intesa. “Abbiamo le competenze e le professionalità per operare sott’acqua e oggi, grazie anche a Sparkle, inizia un percorso importante che dona la giusta attenzione al mondo subacqueo di un Paese marittimo come l’Italia, al centro del Mediterraneo e con 8.000 chilometri di coste”, ha aggiunto. Nel sottolineare l’importanza di questo protocollo congiunto, Romano ha osservato: “Siamo orgogliosi e onorati di questa collaborazione prestigiosa con la Marina Militare che conferma il ruolo strategico delle infrastrutture digitali per lo sviluppo del Paese riconoscendo il contributo significativo di Sparkle”.


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