Una città sostenibile guarda all’ottimismo, valorizza e tutela le proprie risorse, attrae i turisti, non dimentica le proprie tradizioni, si integra con il mondo produttivo e vuole sentire il chiasso dei giovani. La politica è chiamata a dare risposte, a proporre piani. Il commento di Idiano D’Adamo, docente di Ingegneria Gestionale alla Sapienza
Papa Francesco richiama al concetto di città del futuro ricordando che “non è un caso se, nella Bibbia, il destino dell’umanità trova il suo compimento in una città”. La partecipazione elettorale è caratterizzata da un trend decrescente che rappresenta un vulnus sociale a cui occorre porre rimedio. Gli amministratori locali hanno il privilegio di avere un contatto diretto con i propri concittadini ed avviare un percorso che tende a renderli protagonisti di un cambiamento epocale.
È questo un periodo storico per il nostro Paese in cui occorre proporre, per poi agire e non fermarsi a sterili polemiche. L’Agenzia europea per l’Ambiente ha sottolineato che le città sono chiamate a svolgere un ruolo chiave nella transizione ecologica. Per tale motivo, occorre identificare azioni, strategie e politiche idonee al raggiungimento di tale obiettivo.
L’identificazione di un piano di sviluppo sostenibile per le città italiane è proposto in uno studio scientifico, pubblicato sulla rivista Land Use Policy, con i colleghi Massimo Gastaldi (Università dell’Aquila), Giuseppe Ioppolo (Università di Messina) e Piergiuseppe Morone (UnitelmaSapienza). A tal fine sono identificati ventuno parametri e i risultati ottenuti evidenziano che la politica sostenibile e gli investimenti verdi pubblici sono i due pilastri per rendere sostenibili le nostre città.
La classe politica è di fronte a scelte impegnative in cui occorre dire di sì anche se non portano ad un consenso immediato. Occorrono idee chiare, coalizioni snelle che diano stabilità, composte da un mix di profili in cui un approccio pragmatico ed interdisciplinare consente di stilare un programma serio e realizzabile. Infatti come ricordava Alcide De Gasperi occorre “promettere un po’ meno di quello che pensate di realizzare se vinceste le elezioni”. Ed allora la politica ha un grande compito: dirigere le scelte future ed indicare la strada verso cui condurre un Paese offrendo spazi di visibilità alle idee delle future generazioni. E’ questa un’ulteriore interpretazione del concetto di sostenibilità.
La Pubblica Amministrazione può e deve essere promotrice del cambiamento, con un ruolo attivo investendo i suoi soldi in iniziative sostenibili. In tal modo sarà in grado di re-investire il denaro guadagnato in ulteriori azioni a tutela e a vantaggio della collettività. Non è l’aggiunta della parola “green”, “circolare” e “bio” che rende prodotti e servizi sostenibili. Occorre dotarsi di consolidate metodologie a supporto del processo decisionale che dimostrino l’effettiva sostenibilità. Una Pubblica Amministrazione che se non dialoga con il mondo privato non è in grado di vincere le sfide attuali.
I conflitti armati, i cambiamenti climatici, la pandemia richiedono uno sforzo di coesione enorme poiché il tempo a nostra disposizione è limitato. Inoltre un monito sull’uso inappropriato della spesa pubblica, poiché l’interesse di alcuni che prevale su quello generale o l’utilizzo di risorse economiche per misure inefficaci non può più essere sorretto da un sistema economico non stabile.
Ulteriori spinte alla transizione delle nostre città e dei nostri territori potrebbero provenire dalla creazione di poli di eccellenza necessari per risolvere i problemi più ingombranti, per attrarre risorse dall’estero e come stimolo di miglioramento per le altre attività/strutture. Inoltre, l’ambiente non può essere interpretato in un’ottica di investimento speculativo, né in un immobilismo operativo. Le riserve naturali e i luoghi ad alto impatto culturale vanno tutelate, poiché rendono un territorio attraente e trasferiscono vantaggi a tutte le attività circostanti.
In questo quadro di azione occorre mettere al centro dell’agenda la componente umana, lontana dall’egoismo in cui tutti noi possiamo dare il nostro contributo. Ed occorre dare spazio alle “sentinelle del mattino del nuovo millennio” seguendo le parole di Papa Giovanni Paolo II.
Tabella. La somma dei parametri è pari ad 1 e i parametri sono suddivisi in sette componenti.
Parametri | Valore normalizzato |
Politica Sostenibile1 | 0.0582 |
Investimenti verdi pubblici2 | 0.0579 |
Razionamento della spesa pubblica2 | 0.0523 |
Stabilità politica1 | 0.0522 |
Creazione di poli di eccellenza3 | 0.0515 |
Protezione delle riserve naturali/luoghi ad alto impatto culturale4 | 0.0510 |
Inserimento laureandi/dottorandi sul campo5 | 0.0495 |
Mantenimento di edifici pubblici, anche piccoli, in luoghi sensibili3 | 0.0484 |
Riqualificazione di luoghi esistenti4 | 0.0482 |
Chiusura di edifici pubblici non produttivi3 | 0.0480 |
Inserimento profili tecnici6 | 0.0471 |
Organizzazione di seminari pubblici/webinar7 | 0.0468 |
Cooperazione tra gli enti pubblici1 | 0.0466 |
Flessibilità lavorativa5 | 0.0459 |
Investimento profili giovani6 | 0.0444 |
Premi per idee innovative ed inclusive7 | 0.0437 |
Corsi di formazione6 | 0.0433 |
Recupero o dismissione di beni non utilizzati2 | 0.0431 |
Smart working5 | 0.0421 |
Campagne di informazione7 | 0.0404 |
Applicazione del principio di prossimità4 | 0.0396 |
1 Politico; 2 Economico; 3 Operativo; 4 Ambientale; 5 Organizzativo; 6 Personale; 7 Società |