Potenziare le strutture di governance del settore, agendo nell’interesse nazionale e sostenendo al contempo la collaborazione sul piano europeo e internazionale. Sono alcune delle ricette indicate dalla relazione sull’aerospazio realizzata dal Copasir. Lo Spazio è la frontiera sulla quale si svolgerà la competizione globale in ambito scientifico, economico e militare e l’Italia deve prepararsi ad affrontare la sfida. Ne hanno parlato Urso, Guidi e Savio in occasione del live talk di Formiche
Il dominio aerospaziale è ormai la frontiera su cui si sta svolgendo la competizione internazionale. Per affrontare questa sfida, diventa cruciale per l’Italia un potenziamento delle proprie strutture di governance e la collaborazione sul piano internazionale, affinché possa mantenere il proprio livello di eccellenza. Il nostro Paese è infatti uno dei pochi a poter vantare una filiera spaziale completa, ma deve prepararsi a una sfida impegnativa che esige una riflessione sulle proprie attività. A dirlo è la Relazione sul dominio aerospaziale quale nuova frontiera della competizione geopolitica del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), presentata nel corso del live talk organizzato da Formiche insieme al presidente del Copasir, Adolfo Urso, il vice direttore generale del Dis, Alessandra Guidi e il chief strategy and market Intelligence di Leonardo, Enrico Savio.
Governance dello spazio
L’indagine dello spazio come frontiera geopolitica è stata avviata visto il ruolo giocato dal nostro Paese in questo settore. L’Italia, ha infatti sottolineato Urso, “è una potenza spaziale”. Le orbite stanno diventando sempre più strategiche, e sta aumentando la consapevolezza “che siamo davanti a una nuova frontiera anche in termini di competizione tra nazioni, senza dimenticare che è considerato un dominio bellico anche dalla Nato”. Per questo “lo spazio è un elemento fondamentale nella difesa e sviluppo” del nostro Paese e dell’Occidente in generale. Come ha spiegato Urso, “accanto al cyber sono le nuove frontiere della sicurezza nazionale e dello sviluppo competitivo del nostro Paese”. Non è un caso che la relazione faccia parte delle tre indagini conoscitive avviate dal Copasir, dedicate alla sicurezza energetica, allo spazio e alla Difesa europea, e alla cooperazione in materia di Intelligence. Proprio su quest’ultima, ricordando lo stretto legame che unisce la Difesa allo spazio, il presidente Urso ha annunciato che verrà completata “nelle prossime ore” con l’audizione del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, per presentare poi il documento al Parlamento.
Il ruolo dell’Intelligence
A causa della sempre crescente dipendenza delle nostre società dallo Spazio e dai servizi satellitari, è opportuno prevedere un ancora maggior coinvolgimento dell’Intelligence. Come si legge nella Relazione infatti essa “dovrebbe garantire un più elevato livello di tutela all’estero” sviluppando un approccio “maggiormente reattivo” e “in grado di fronteggiare forme sleali di concorrenza e di sostenere più efficacemente la nostra competitività nel settore aerospaziale”. Tuttavia, avverte Alessandra Guidi, tutto questo non significa che “la tutela degli attori strategici può esaurirsi con il ricorso al Golden Power che ha natura difensiva”, uno degli strumenti da mettere in campo secondo il Copasir a presidio delle aziende e della tecnologia italiana nel settore. La strategicità del settore spaziale è dovuta anche al suo essere un moltiplicatore di opportunità, ad esempio “i sistemi di geolocalizzazione satellitari sono usati in tutti i sistemi più evoluti di emergenza”.
Per questo “un’attività di compromissione di infrastrutture critiche nelle orbite può rappresentare un vulnus fondamentale per la stabilità di un Paese”, ha spiegato ancora Guidi. A fronte di questi rischi serve una strategia integrata dal punto di vista soggettivo, e in questo senso deve corrispondere un impegno da parte degli attori del comparto, tra cui anche attori privati. Una possibile risposta può essere, secondo il Prefetto, “il rafforzamento della cooperazione con i partner europei”, per aumentare anche la cooperazione nel campo della condivisione delle informazioni di Intelligence, che è un elemento di criticità così come “la costruzione di un framework regolatorio che ci consenta di definire e calibrare le risposte in maniera omogenea rispetto ai potenziali attacchi”.
Il comparto industriale
Anche Enrico Savio si è soffermato sull’importanza di dotarsi di adeguati strumenti normativi che possano aiutare l’industria nell’avere un quadro più chiaro del settore spaziale e delle iniziative implementate, così da orientare al meglio anche la produzione e le diverse iniziative in questo campo. “C’è bisogno di un documento spaziale nazionale su base annuale, perché lo spazio è trasversale alla tenuta del sistema socioeconomico”, ha infatti spiegato Savio. La partita italiana nella Space economy si gioca però anche, e soprattutto, sul piano tecnologico, nello sforzo di mantenersi all’avanguardia e competitivi. Ma non solo, un’adeguata innovazione tecnologica può essere utile anche per dotare il Paese di strumenti sempre più resilienti. “Vediamo nel primato tecnologico la base e il fondamento della deterrenza”, ha infatti concluso Savio.