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La centralità del Fianco Sud. Il punto di Guerini a Madrid

Il Fianco Sud rimane una priorità della Nato, in linea con gli auspici dell’Italia, anche nel nuovo Stategic concept approvato a Madrid. Secondo il documento, le instabilità che colpiscono l’area del Mediterraneo restano delle minacce dirette alla sicurezza transatlantica che dovranno essere affrontate, anche a fronte delle nuove sfide del cambiamento climatico. Il commento del ministro della Difesa Lorenzo Guerini a margine del vertice Nato

 

“Questo summit è un momento storico”. Così il ministro della Difesa italiana, Lorenzo Guerini, ha commentato il vertice Nato di Madrid a margine della sua conclusione. “Sono particolarmente felice che il vertice sia stato la dimostrazione della forte coesione tra Alleati, riaffermata anche dal comune e rinnovato impegno a sostegno della resistenza Ucraina e della lotta per i suoi diritti, e che sia stato compiuto un passo importante verso l’ingresso di Finlandia e Svezia nell’Alleanza”, ha proseguito Guerini facendo riferimento alla postura assunta dagli alleati nei confronti del conflitto ucraino, che ha finito per disattendere le mire di Putin, portando gli alleati ad essere ancora più uniti di fronte alla comune minaccia.

La centralità del Fianco sud

Tra le regioni a cui la Nato ha guardato con maggiore interesse, rimane il Fianco Sud, una priorità per il nostro Paese, a cui è stata dedicata una sessione specifica dei lavori del Consiglio del Nord Atlantico, a cui ha partecipato il ministro Guerini in rappresentanza dell’Italia. “Abbiamo discusso di Fianco Sud, ossia di Mediterraneo e aree a esso connesse, di supporto alla stabilità in Africa, dell’importanza di assicurare, anche per il futuro, un’azione preventiva nei confronti di fenomeni tuttora insidiosi come il terrorismo”, ha spiegato Guerini. La discussione ha coinvolto anche l’impatto delle minacce globali, come il cambiamento climatico, nell’area. “In questi due giorni abbiamo parlato delle ripercussioni sulla sicurezza dei cambiamenti climatici, di scenari complessi i cui effetti vanno però governati. Sono temi fondamentali per il futuro di tutti, in linea con gli auspici dell’Italia, anticipati dalla recente direttiva sulla Strategia per il Mediterraneo”.

Il contrasto al terrorismo

Tra le principali sfide alla sicurezza della Nato permane il terrorismo, “in tutte le sue forme e manifestazioni, una minaccia diretta alla sicurezza delle nostre popolazioni e alla stabilità e prosperità internazionali”, hanno infatti evidenziato i leader alleati, aggiungendo che continueranno a opporsi alle minacce russe, a rispondere alle azioni ostili e a lottare contro il terrorismo nel rispetto del diritto internazionale. Sul tema è intervenuto anche Guerini, rivendicando il fatto che “sicurezza, libertà, diritti: non sono dati acquisiti, ma beni da difendere giorno per giorno, anche dalle minacce esterne”, quali appunto il terrorismo. Per questo motivo l’Alleanza deve “evolversi senza perdere la propria identità, adattarsi ai tempi che cambiano: sono i segreti del successo di un’organizzazione difensiva che, in 73 anni di storia, ha saputo rinnovarsi mantenendo intatta la sua missione: difendere i propri membri dalle minacce esterne, senza costituire una minaccia per altri”.

Aumenta la presenza militare italiana a difesa della Nato

Tra i punti centrali del summit Nato vi è stato inoltre il rafforzamento della presenza militare alleate nel Vecchio continente, per aumentare la deterrenza nei confronti della Russia. Le misure da implementare sono diverse, dall’aumento delle navi in Spagna all’efficientamento della difesa aerea in Italia e in Germania così come in Polonia e nel Regno Unito, fino alla predisposizione di nuove truppe in Romania e nella zona del Baltico. Per quanto riguarda il ruolo italiano, “comporterà lo schieramento, a seguito delle previste procedure di autorizzazione, di 65 unità aggiuntive di personale nonché di una batteria per la difesa aerea a corto raggio, destinata a consentire la rotazione di analoghe batterie già schierate sul fianco Est”, ha spiegato Guerini.

Incontri bilaterali

A Madrid si sono svolti anche altri numerosi incontri a margine del vertice, come il colloquio informale tra i ministri della Difesa concentrato sui Balcani, e i diversi colloqui bilaterali. Il ministro italiano ha avuto l’opportunità di incontrare il suo omologo della Bosnia ed Erzegovina, Sifet Podžić, e ministro della Difesa del Regno Unito, Ben Wallace. Al primo Guerini ha ribadito il “convinto sostegno dell’Italia al processo di integrazione dei Balcani nell’Unione europea e nella Nato, importante per la stabilità e lo sviluppo della regione”, proseguendo poi nell’approfondire il ruolo del nostro Paese nella missione Eufor Althea iniziata nel 2004. Mentre a Wallace è stata espressa la “volontà di lavorare insieme con tenacia e determinazione”. Non solo, “la comune visione strategica tra Italia e Regno Unito apre anche ad un ampliamento della collaborazione in campo industriale, con importanti sviluppi a partire dal settore aeronautico”.

(Foto: ministero della Difesa)



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