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Chi è Nhlanhla “Lux” Mohlauli, il Donald Trump del Sudafrica

Il giovane politico alla guida dell’Operazione Dudula accusa i migranti di “rubare” posti di lavoro ai locali e contribuire ad aumentare l’indice di criminalità. Programma e rischi di un movimento che ricorda l’ex presidente americano…

Nhlanhla “Lux” Mohlauli è la mente dietro il movimento Operazione Dudula in Sudafrica. Ha 35 anni ed è molto noto nel Paese africano per i suoi discorsi infuriati contro i migranti, a cui accusa di “rubare” i posti di lavoro e contribuire ad aumentare l’indice di criminalità.

Quella di Mohlauli sembra una vera e propria crociata. L’Operazione Dudula, infatti, significa “eradicare” in lingua zulu, e ha come obiettivo principale togliere gli impieghi ai cittadini di Zimbabwe, Somalia e Mozambico che arrivano in Sudafrica alla ricerca di un futuro migliore. Era cominciata come un’iniziativa per “saccheggiare” i luoghi dove, secondo i leader di Dudula, si spacciava droga. Per uno di questi fatti Lux è stato processato.

Considerato da molti l’eroe di borgata, Lux sta cercando di sfruttare la comparsa dei focolai xenofobi in Sudafrica. Le proteste che organizza, principalmente a Johannesburg, attraggono migliaia di persone, principalmente di colore, e fomentano la rabbia contro “gli stranieri che rubano il lavoro ai sudafricani”.

“Nhlanhla dice quello che vogliamo sentire – ha raccontato Thabang Moloi, di 54 anni, a Fdesouche -. Abbiamo bisogno di qualcuno che abbia il coraggio di dire ‘chiudi i confini’”.

Secondo Foreign Policy, gli immigrati rappresentano il 5% della popolazione sudafricana, e diventano il capro espiatorio dell’alto indice di disoccupazione (35%), specialmente tra i giovani (64%), in un Paese colpito duramente dalla povertà.

Il Sudafrica ha l’economia più sviluppata del continente, per cui è diventata la destinazione di molti migranti economici. C’è chi lavora come cameriere o giardiniere, autista di camion o Uber, altri sono imprenditori di piccole e media attività, per alcuni analisti gli immigrati occupano posti di lavoro che molti sudafricani rifiutano, per la mancanza di diritti e benefit.

Dal 2008, questa situazione ha provocato alcuni episodi di violenza xenofoba. Solo nel 2019, una decina di migranti sono stati uccisi. Cyril Ramaphosa, presidente del Sudafrica, ha condannato l’Operazione Dudula per aver fomentato questi attacchi.

Nelle manifestazioni dell’Operazione Dudula lo slogan “Sudafrica first” ricorda inevitabilmente l’ex presidente Donald Trump. Addirittura, il giovane chiama la propria abitazione la Casa Bianca. In conversazione con Foreing Policy Lux ha dichiarato che non sa se gli piace o meno il magnate repubblicano, ma condivide assolutamente molti dei suoi punti di vista: “Mettere per primi gli americani negli Stati Uniti, e dare priorità agli americani sugli stranieri illegali, quello è ovvio, ed è l’obiettivo di Dudula”.

Lux ha concluso di non avere paura di usare la violenza per raggiungere gli obiettivi: “Affronteremo con la forza. Se ci uccidono, in qualsiasi momento dovremo lasciare che il nostro istinto animale agisca per difendere le nostre vite”.


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