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Sace alla prova della transizione ecologica

Di Daniela Cataudella

La sostenibilità, nel nuovo modo di fare impresa, non è più un set di valori a cui scegliere di aderire o meno ma è un vero e proprio approccio alla competitività. I progetti e le iniziative del Gruppo Sace per interpretare e governare la transizione green raccontati da Daniela Cataudella, responsabile Task force green

 

 

Stiamo finalmente assistendo a un cambiamento culturale nel modo di fare impresa, in cui la sostenibilità non è più un set di valori a cui scegliere di aderire o meno, ma è un vero e proprio approccio alla competitività. 

Noi del Gruppo Sace viviamo questa trasformazione ogni giorno al fianco delle aziende, grazie al mandato che ci è stato affidato con il Decreto Semplificazioni di luglio 2020, che ci vede attuatori del Green New Deal italiano, attraverso le nostre Garanzie Green.

Alla luce di questa nuova operatività, possiamo rilasciare garanzie a mercato, contro garantite dallo Stato italiano, nel limite dell’80%, per finanziare progetti che hanno la finalità di agevolare la transizione verso un’economia a minor impatto ambientale, integrare i cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni per la produzione di beni e servizi sostenibili e promuovere iniziative che sviluppino una nuova mobilità a minori emissioni inquinanti. 

Una sfida che abbiamo raccolto con grande slancio, grazie a tutte le nostre persone che stanno portando avanti con passione questo mandato, realizzando 124 operazioni in 18 mesi di attività. Di queste, l’83% sono state al fianco di PMI e MID-Corporate – a riprova dell’impegno di SACE a sostegno non solo dei grandi Champions di filiera ma anche e soprattutto delle piccole realtà – con un’ampia diversificazione settoriale: alle Infrastrutture e Costruzioni è stato destinato il 56% delle risorse, alle rinnovabili il 19%, all’Industria Metallurgica il 5% e ai restanti, tra cui il chimico, il petrolchimico e la meccanica, il 20%. 

Un ulteriore e importante tassello in questo percorso è rappresentato dalle convenzioni green con il sistema bancario, dove interveniamo a supporto dei finanziamenti erogati dagli istituti di credito, destinati sia a grandi progetti di riconversione industriale sia alle PMI che intendono ridurre il proprio impatto ambientale e avviare una trasformazione sostenibile. 

Nell’ambito dell’operatività in partnership con le Banche – lanciata ad agosto 2021 con Intesa Sanpaolo a fare da apripista – sono già state perfezionate 40 operazioni, in una logica di sistema e in sinergia con gli istituti di credito coinvolti, tra cui UniCredit, Banca Mps, BNL, Bper e Banco BPM.

Questo nuovo mandato legato al Green New Deal poggia su solide basi, perché da circa 20 anni ormai, disponiamo di un’unità specializzata che valuta gli impatti ambientali e sociali delle operazioni e dei progetti sostenuti, seguendo le linee guida dell’Ocse, portando avanti l’impegno green anche nell’ambito dell’operatività di export credit.

Si inserisce in questo percorso, l’adozione della Climate Change Policy, un insieme di misure, in linea con le best practice di settore, che introduce il divieto al supporto di operazioni destinate alla produzione di energia alimentata a carbone e all’estrazione, produzione e trasporto del carbone “termico”, nonché a operazioni nel settore estrattivo che prevedano l’utilizzo delle tecniche del routine flaring e del fracking. Così come l’adesione ai Poseidon Principles, il primo accordo al mondo tra istituzioni finanziarie in materia di climate alignment, con il quale ci impegniamo a monitorare le emissioni di gas serra del nostro portafoglio nel settore crocieristico e navale, al fine di verificarne la rispondenza agli obiettivi di decarbonizzazione stabiliti dall’International Maritime Organization (IMO).

Questo approccio alla sostenibilità ci è valso il titolo di Best Stakeholder of the Year alla prima edizione dell’Energy Earth Awards, il premio dedicato a imprese e manager impegnati nel percorso verso la produzione di energia compatibile con l’equilibrio ambientale. 

Un riconoscimento che conferma l’impegno di tutto il Gruppo SACE e delle sue persone a supporto dell’economia italiana e della transizione ecologica del Paese, tema particolarmente strategico in questo momento storico, tra tensioni su mercato delle materie prime, quelle energetiche in primis, e consapevolezza diffusa dei gravi impatti del cambiamento climatico e della necessità di un approccio che punti sulla sostenibilità in ogni strategia di sviluppo futuro.

Il premio riconosce il nostro ruolo come partner di riferimento per la competitività delle imprese, con oltre 5 miliardi di contratti e investimenti green garantiti sul territorio nazionale e 42 miliardi di finanziamenti resi disponibili a sostegno della liquidità delle imprese durante la Pandemia. Un impegno a cui si è aggiunto di recente anche il mandato legato a Garanzia SupportItalia, il nuovo strumento per sostenere le imprese impattate dalle conseguenze della crisi russo-ucraina e del conseguente caro-energia. Una sfida che abbiamo colto con entusiasmo, forti dell’esperienza di Garanzia Italia.

Tutto questo ci rende orgogliosi, perché la sostenibilità delle imprese è sempre più il cuore del nostro mandato, così come dello sviluppo del Sistema Paese, e noi vogliamo essere non solo attori ma protagonisti di questa trasformazione.

 

Daniela Cataudella, Responsabile Task Force Green di SACE ritira il premio Best Stakeholder of the Year a nome del Gruppo SACE in occasione degli Energy Earth Awards.
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