La visita della speaker della Camera in questa fase delicata a livello globale e interno per Xi rappresenta un rischio per gli Stati Uniti, per la Cina e anche per Taipei. Ecco perché
Per citare Lionel Barber, ex direttore del Financial Times, sul viaggio di Nancy Pelosi a Taiwan per dimostrare la vicinanza degli Stati Uniti “c’è scritto ‘pericolo’ ovunque”. Perfino Joe Biden ha espresso preoccupazione. “Credo che i militari pensino che non sia una buona idea in questo momento, ma non so quale sia lo stato della questione”, ha detto il presidente statunitense ai giornalisti.
Nelle scorse ore il Financial Times ha rivelato che la Cina ha lanciato un netto avvertimento in forma all’amministrazione Biden in merito a un possibile viaggio a Taiwan in agosto della presidente della Camera dei Rappresentanti. Il giornale, citando sei fonti, ha spiegato come le minacce di Pechino siano molto più dure che in passato. Come spiegato dal ministero degli Esteri nei giorni passati, la Cina di Xi Jinping, secondo cui Taiwan è parte della nazione, definisce la visita di Pelosi a Taiwan come un rischio per la sua sovranità e la sua integrità territoriale.
Pechino ha minacciato pubblicamente “misure forti”. Ma una persona ha spiegato al Financial Times che ha espresso “un’opposizione più forte” agli Stati Uniti in privato rispetto al passato. Diverse altre persone che hanno familiarità con la situazione hanno riferito che la retorica privata si è spinta oltre, suggerendo una possibile risposta militare. Pechino non è stata esplicita sulle sue potenziali risposte, riporta il giornale. I suoi militari potrebbero cercare di bloccare l’atterraggio di Pelosi a Taiwan o intraprendere altre azioni per ostacolare la sua visita, come l’uso di jet da combattimento per intercettare l’aereo militare statunitense a bordo del quale dovrebbe viaggiare, come da prassi, la delegazione parlamentare che visiterà anche Giappone, Singapore, Indonesia e Malesia.
Diverse persone hanno detto che la Casa Bianca sta cercando di valutare se la Cina stia facendo minacce serie o se stia conducendo una manovra di disturbo nel tentativo di fare pressione su Pelosi affinché rinunci al suo viaggio. Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, e altri alti funzionari del Consiglio di sicurezza nazionale sono contrari al viaggio a causa del rischio di un’escalation della tensione nello Stretto di Taiwan, secondo due fonte del Financial Times.
La tensione tra i due Paesi è alta, soprattutto su Taiwan, con gli Stati Uniti temono che la Cina stia aumentando la pressione su un’isola che considera parte del proprio territorio e per la quale appare disposta a non escludere la soluzione militare per quella che definisce “riunificazione” (anche se mai la Repubblica di Cina e la Repubblica popolare cinese sono state unite). “Nel breve e medio termine è molto più probabile che un conflitto a Taiwan si verifichi per caso che per volontà”, si legge in un rapporto pubblicato in occasione del forum di Singapore dall’International Institute for Strategic Studies, un centro studi britannico. “In effetti, con l’intensificarsi della coercizione cinese su Taiwan, il rischio di un’escalation involontaria sta aumentando”. Questa settimana Nicholas Burns, ambasciatore statunitense in Cina, ha dovuto interrompere una visita a Washington per tornare a Pechino, probabilmente in parte a causa delle crescenti preoccupazioni su Taiwan e anche per prepararsi a un’imminente telefonata tra Biden e Xi che secondo il presidente statunitense potrebbe tenersi entro la fine del mese.
La preparazione del viaggio arriva in un momento particolare segnato dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che ha alimentato timori per una simile azione cinese a Taiwan. La situazione è delicata anche sul fronte interno per la Cina. Il primo agosto ricorre l’anniversario della fondazione dell’Esercito Popolare di Liberazione e potrebbe coincidere con il conclave annuale della leadership del Partito comunista a Beidaihe, appuntamento quest’anno più importante che mai visto che Xi dovrà gettare le basi per assicurarsi un terzo mandato come leader al congresso previsto a novembre. Secondo gli esperti, Pechino crede erroneamente che la Casa Bianca stia coordinando la visita perché Pelosi e Biden appartengono allo stesso partito. Ma il Congresso è indipendente e Biden non ha il potere di impedire il viaggio.
In ogni caso sarà un problema per almeno una delle parti in causa. Se gli Stati Uniti procedono sembrano cercare l’escalation, in caso contrario sembrano cedere alla Cina. Quest’ultima può cantare vittoria se riesce a impedire la visita; ma se non ha successo, o reagisce duramente o le sue minacce su Taiwan perdono credibilità. Taiwan, invece, conosce bene il rischio di incidenti ma non sembra poter rifiutare la visita del principale sostenitore.
(Foto: Twitter @SpeakerPelosi)