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Chi è Ranil Wickremesinghe, il nuovo presidente dello Sri Lanka

Già primo ministro durante il mandato di Gotabaya Rajapaksa, ha chiesto a tutte le forze politiche del Paese di lavorare insieme per uscire dalla crisi. Il ruolo dell’India, tra accuse e chiarimenti

 

Ranil Wickremesinghe è diventato il nuovo presidente dello Sri Lanka grazie al voto segreto del Parlamento, in seguito alle dimissioni di Gotabaya Rajapaksa, che è uscito dal Paese in mezzo alle proteste per la crisi economica. Mahinda Yapa Abeywardena, presidente del Parlamento, ha annunciato che Wickremesinghe ha ottenuto 134 voti su 225 parlamentari. Wickremesinghe guiderà il Paese fino al 2024.

Già segretario generale del Parlamento dello Sri Lanka, Wickremesinghe ha 73 anni ed è stato leader del Partito nazionale unito (Unp). Da metà luglio ricopriva la carica di presidente ad interim e primo ministro da metà maggio, dopo le dimissioni di Mahinda Rajapaksa, fratello di Gotabaya. Politico di lunga data, ha guidato quattro governi tra il 1993 e il 2019. È stato ministro delle Finanze e ha seguito le negoziazioni con il Fondo monetario internazionale (Fmi).

“Il nostro Paese attraversa una crisi economica e dobbiamo introdurre un nuovo programma – ha detto Wickremesinghe dopo la nomina -. Lo chiedo specialmente a Dullas Alahapperuma e Anura Dissanayake (dell’opposizione, ndr) […] Adesso, il tempo per le divisioni è finito. Adesso sono pronto per dialogare con tutti voi”. Alahapperuma, eletto nel 2020 nel Fronte popolare dello Sri Lanka (Slpp), è stato titolare di vari ministeri sotto la presidenza di Gotabaya Rajapaksa; Dissanayake è il leader del Fronte di liberazione popolare (Jvp), un partito comunista marxista-leninista. Wickremesinghe ha avuto il voto di una fazione del Sri Lanka Podujana Peramuna (SLPP), dell’ex presidente.

“Non è necessario ricordare quanto siano difficili le condizioni del Paese – ha aggiunto il neopresidente -. Dobbiamo imbarcarci in un nuovo programma per andare avanti. Chiedo a tutti di unirsi per discutere il percorso da seguire”.

Molto si è detto invece sull’influenza dell’India nella nomina di Wickremesinghe presidente. L’ambasciata indiana a Colombo ha respinto su Twitter qualsiasi accusa: “Abbiamo visto resoconti dei media infondati e puramente speculativi sugli sforzi dell’India a livello politico di influenzare i leader politici dello Sri Lanka in merito alle elezioni del Parlamento dello Sri Lanka per la carica di presidente dello Sri Lanka. Neghiamo categoricamente”.

“Questi resoconti dei media sono completamente falsi – ha aggiunto la sede diplomatica -. L’India sostiene la realizzazione delle aspirazioni del popolo dello Sri Lanka in conformità con le modalità e i valori democratici, le istituzioni consolidate nonché’ le disposizioni costituzionali, e non interferisce negli affari interni e nei processi democratici di un altro Paese. Come amici stretti e vicini dello Sri Lanka e compagni di democrazia continueremo a sostenere la ricerca di stabilità e ripresa economica del popolo dello Sri Lanka”.

Lo Sri Lanka soffre da mesi di una mancanza di forniture di medicine, alimenti e combustibile, che hanno provocato l’indebitamento del Paese e l’imposizione di nuove politiche. Il ministero degli Esteri dell’India ha dichiarato che “quest’anno ha esteso un sostegno senza precedenti di oltre 3,8 miliardi di dollari per il miglioramento della grave situazione economica in Sri Lanka”.



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