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Anche la Spagna potrebbe scommettere sugli F-35 americani

L’esercito spagnolo potrebbe unirsi ai molti Paesi che hanno già scelto l’F-35 statunitense prodotto da Lockheed Martin, invece dell’Eurofighter, in un acquisto che ammonta a circa 10 miliardi di euro. Il ritardo accumulato nel programma europeo Fcas, prima opzione di Madrid, sta portando il Paese a trovare un’alternativa per sostituire i suoi 80 jet da combattimento F-18

Gli F-35 potrebbero avere un nuovo acquirente europeo. Ne dà notizia il quotidiano El Pais, secondo cui i ritardi accumulati nel programma Future combat air system (Fcas), in cui la Spagna è impegnata dal 2019 insieme a Francia e Germania, e l’incertezza sulla sua fattibilità, stanno spingendo lo Stato maggiore spagnolo a cercare un’alternativa per la sostituzione dei suoi caccia F-18, prevista per la seconda metà di questo decennio. Secondo quanto riferito dal quotidiano, gli ufficiali dell’Aeronautica militare “non hanno dubbi sulle loro preferenze: l’F-35, il velivolo di quinta generazione prodotto dalla Lockheed Martin americana, è il loro preferito”.

La scelta è l’F-35

A giugno 2021 il ministero della Difesa spagnola e Airbus hanno siglato un accordo per l’acquisto di 20 nuovi Eurofighter per sostituire gli F-18 dislocati nelle Isole Canarie, che l’aeronautica militare ha già iniziato a dismettere a causa del loro deterioramento. Ma, a partire dal 2025, quando raggiungeranno le 7.000 ore di volo di vita operativa, i restanti caccia F-18, dislocati nelle basi di Saragozza e Torrejón de Ardoz, dovranno iniziare a essere sostituiti, dal momento che per allora avranno accumulato quattro decenni sulle ali. Per l’aeronautica spagnola, dunque, l’opzione migliore è l’F-35 Lightning II di Lockheed Martin che ha un costo simile a quello dell’Eurofighter ma offre prestazioni superiori. La Spagna si aggiungerebbe così alla lunga lista di Paesi europei che hanno già deciso di acquistarlo, tra cui Italia, Polonia, Paesi Bassi, Belgio, Danimarca, Norvegia e Finlandia, oltre a Regno Unito e Australia, Giappone e Israele. Proprio quest’anno la Germania ha ordinato 35 UNITà per sostituire i propri velivoli Tornado, sostenendo che l’Eurofighter non sia autorizzato a trasportare armi nucleari americane, come richiesto dall’impegno di Berlino nella Nato. Tuttavia, è ancora troppo presto per capire come e se si verificherà questa eventualità. Stando alla testata, infatti, l’acquisto dell’ F-35 statunitense è una questione controversa. Come ha riferito una fonte militare al quotidiano spagnolo, l’acquisto di questi caccia “significherebbe tornare indietro di quattro decenni e dare all’industria statunitense, e non a quella europea, un ordine per un massimo di 80 caccia per un valore di oltre 10 miliardi di dollari”, il costo stimato include gli aerei, i motori, i simulatori e il supporto logistico, senza contare le armi.

L’incertezza sul Fcas

Ma, in teoria, il sostituto degli F-18 sarebbe dovuto essere il Fcas europeo. Il progetto non mira solo a progettare un caccia di sesta generazione più avanzato dei suoi competitor, ma anche a costituire un’interconnessione tra sistemi e droni che condividano le informazioni raccolte da più sensori diversi. Nonostante non esista ancora un bilancio ufficiale, il costo del programma potrebbe variare dai 50 a 80 miliardi di euro, secondo uno studio condotto dal Senato francese. Lo sviluppo del Fcas risulta però bloccato da una disputa tra l’azienda francese Dessault Aviation e Airbus, in rappresentazione della Germania. Dassault, infatti, sostiene di essere l’appaltatore principale del cuore del programma, il New generation fighter (Ngf), mentre Airbus rivendica a sua volta un ruolo di primo piano nella progettazione. Il mancato raggiungimento di un accordo tra le due per la fase 1B del progetto, che riguarda lo sviluppo dei prototipi, è in sospeso dalla scorsa estate. La Spagna, che rappresenta la terza parte in causa, sta provando a mediare le posizioni delle due aziende, finora però senza successo. In questa fase di stallo, a giugno 2022, il ceo di Dassault, Éric Trappier, ha escluso che il Fcas possa essere operativo entro il 2040, come inizialmente previsto, e ha dichiarato di puntare ora al 2050. Nel frattempo, il concorrente più diretto del Fcas, il progetto Tempest guidato dal Regno Unito, sembrerebbe non subire simili battute d’arresto e il programma, che comprende anche Italia e Svezia, ha ricevuto il sostegno del Giappone. Gli esperti a questo punto temono che anziché andare nella direzione di una convergenza tra Tempest e Fcas, il progetto guidato da Londra possa finire per unirsi agli sforzi del Pentagono, lasciando l’industria europea potenzialmente fuori dai giochi.

Fuori tempo massimo

Tuttavia, il problema rimane. Anche se il Fcas rispettasse le scadenze, sarebbe comunque troppo tardi per Madrid. Entro il prossimo decennio, l’aeronautica spagnola sarà priva della metà dei suoi aerei da combattimento e si rifiuta di acquistare – come fatto in passato con l’operazione delle Isole Canarie – degli Eurofighter aggiuntivi per sostituire i velivoli F-18. Il perché di questa “non scelta” va ricercato sia nel rischio di avere un’intera flotta che conta un solo modello, che rischierebbe così in caso di un problema strutturale di mettere a terra tutti i propri aerei, sia nel fatto che gli Eurofighter potrebbero non essere all’altezza dei caccia di quinta generazione con cui dovrebbero operare.

Una possibile alternativa

Esperti militari spagnoli e l’industria di settore, stanno considerando anche un’altra alternativa: sostituire i caccia F-18 sia con l’F-35 sia con l’Eurofighter Lte, con l’idea di integrare un ordine limitato di aerei statunitensi con un nuovo lotto di Eurofighter nella loro versione più avanzata. In questo modo l’aeronautica militare disporrebbe di un’unità di velivoli di quinta generazione, in grado di operare ai massimi livelli con i Paesi alleati e di garantire una deterrenza superiore contro i vicini meridionali, secondo le fonti militari spagnole. Anche se il problema di sostituzione degli aerei militari spagnoli sembra ancora lontano nel tempo, negoziazioni per acquisizioni di questa entità sono lunghe e complesse. Più tardi si inizia, peggiori rischiano di essere le condizioni e i benefici.

 


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