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Ingerenze e disinfo russe prima del voto. Il Copasir ancora al lavoro

Questo mese il Comitato rimarrà aperto per casi emergenziali, come accaduto l’anno scorso per l’Afghanistan. Dopo Belloni (Dis) e Parente (Aisi), mercoledì in audizione Caravelli (Aise). Si lavora sulla relazione annuale da consegnare prima dell’apertura ufficiale della campagna elettorale

Mario Draghi era stato chiaro durante il suo intervento al Senato pronunciato poche ore prima di salire al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni da presidente del Consiglio. “Dobbiamo aumentare gli sforzi per combattere le interferenze da parte della Russia e delle altre autocrazie nella nostra politica, nella nostra società”, aveva detto non lasciando spazio a dubbi: come sottolineato su Formiche.net, il fatto che servano sforzi per “combattere le interferenze” suggerisce che queste non siano soltanto un’ipotesi ma che anzi siano questione attuale.

In questo quadro e a poche settimane dalle elezioni, con ombre russe sulla crisi politica italiano, è “indispensabile” che il Copasir sia “pienamente operativo e pronto ad attivarsi in condizione di necessità”, ha dichiarato Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia e presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. L’Italia è uno dei “principali target” della disinformazione e dello spionaggio estero, aveva spiegato lo stesso intervenendo al convegno UpLodi nell’auditorium Banco Bpm di Lodi, specificando come queste ingerenze vengano “dalla Russia e dalla Cina come azione continuativa: è stata creata una vera e propria macchina” della disinformazione. Un fenomeno di cui “ci stiamo occupando”, aveva assicurato il presidente del Copasir parlando di “una guerra di disinformazione, manipolazione e propaganda” in atto.

Lo scorsa settimana il Copasir ha ascoltato l’ambasciatrice Elisabetta Belloni, direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), e il prefetto Mario Parente, direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi). Mercoledì, invece, toccherà al generale Giovanni Caravelli, direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise).

Si lavora per pubblicare prima dell’apertura ufficiale della campagna elettorale la relazione sull’attività svolta nel periodo febbraio-agosto del 2022, anticipazione del documento annuale resasi necessaria alla luce dello scioglimento delle Camere. All’interno troveranno ampio spazio le attività dell’intelligence italiana nel contrasto alle ingerenze e alla disinformazione, temi su cui il Copasir in questi mesi ha svolto diverse audizioni e raccolto materiale. Le conclusioni in merito verranno incluse in quanto documento poiché gli sviluppi politici non offrono il tempo per la conclusione di autonome relazioni.

D’altronde, l’invasione russa dell’Ucraina ha dimostrato come che le “nuove forme d’impiego degli strumenti di intelligence contribuiscono (…) ad alimentare anche una strategia di comunicazione molto esplicita e pervasiva che risulta parte del conflitto in corso”, come si legge nella Relazione sulle prospettive di sviluppo della difesa comune europea e della cooperazione tra i Servizi di intelligence recentemente pubblicata dal Copasir (relatore l’onorevole Enrico Borghi del Partito democratico). È una guerra “anche di tipo mediatico”, prosegue il documento, che “si inserisce all’interno di un contesto storico che vede presente sempre più spesso fenomeni di infodemia, con la proliferazione di informazioni non sempre verificate o verificabili che possono favorire la disinformazione, la manipolazione dei fatti e degli eventi, l’ingerenza nei processi decisionali che coinvolgono ed influenzano le opinioni pubbliche”.

Il Copasir rimarrà aperto per casi emergenziali anche durante il mese agosto, come accadde l’anno scorso quando si riunì sette volte dopo gli sviluppi in Afghanistan. Un impegno che il presidente Urso ha definito “doveroso” nella lettera inviata ai presidenti delle Camere, “anche in ragione dei rischi di possibile ingerenza esterna diretti a condizionare la stessa campagna elettorale”.

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