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Fondazione Tatarella, memoria e futuro della destra e del centrodestra italiano

Nella storica sede dell’Msi e An di Bari oggi sono custoditi importanti documenti della storia della destra italiana conservati dalla Fondazione Tatarella, che con la sua Biblioteca contiene 20mila volumi e rappresenta uno dei rarissimi esempi di conservazione della memoria della destra e del centrodestra italiano. L’intervento di Fabrizio Tatarella, vice presidente Fondazione Tatarella

Esiste in Puglia un luogo in cui è possibile studiare come e quando è stata pensata, immaginata, realizzata la destra di governo in Italia.

Quel luogo è rappresentato dalla storica sede del Msi e An di Bari, nelle cui stanze oggi sono custoditi importanti documenti della storia della destra italiana conservati dalla Fondazione Tatarella.

Un luogo che profuma di storia e di politica e in cui si trovano oltre 900 faldoni dei fratelli Pinuccio e Salvatore Tatarella che rappresentano un “unicum” archivistico per quanto riguarda la destra politica.

Documenti e carte che sono stati recentemente inventariati, catalogati e riordinati grazie anche ad un importante contributo della Direzione Generale Archivi.

L’Archivio della Fondazione, riconosciuto di “interesse storico particolarmente rilevante” dal Mibac nel 2018, è stato oggetto, recentemente, di un nuovo intervento finalizzato alla digitalizzazione di manifesti e fotografie del Msi, di Alleanza Nazionale e delle loro organizzazioni giovanili che, grazie alla collaborazione del prof. Nicola Barbuti della Dabimus Srl, spin off dell’Università di Bari specializzata nella digitalizzazione di documenti storici, presto potranno essere fruibili in rete per studiosi, ricercatori ed appassionati.

L’Archivio e le sue carte sono stati già consultati da studenti che hanno redatto tesi di laurea sulla recente storia della destra italiana e la sua evoluzione.

Tra carte e documenti di partito, prezioso e fortuito il ritrovamento di un testo inedito di Pinuccio Tatarella “La destra verso il futuro. Itinerario di una svolta” mai dato alle stampe, in cui l’artefice della svolta di Fiuggi, in una serie di articoli precedenti alla nascita della destra democratica italiana, spiega l’itinerario di quel percorso, oggi più attuale che mai.

La Fondazione con la sua Biblioteca, contenente 20mila volumi di cui al momento solo la metà catalogata in Sbn, e il suo ricco Archivio rappresenta oggi uno dei rarissimi esempi di conservazione della memoria della destra e del centrodestra italiano.

Di grande interesse storico e culturale anche il contenuto della costituenda Emeroteca della Fondazione, in fase di progettazione, all’interno della quale sono presenti gran parte delle riviste della destra italiana.

Tra le principali riviste presenti è doveroso segnalare: “Illustrazione italiana” 1886- primo ‘900 (da restaurare), “Il Popolo d’Italia” diretto da Mussolini 1919-1923, “La Voce” di Prezzolini 1919, “Manifesto” di Pietro Marengo 1944, “Blocco Nazionale” rivista Uomo Qualunque di Giannini 1946, “Secolo d’Italia” diverse annualità dagli anni ’50 agli anni ’90, “Puglia d’oggi”, interamente rilegato dagli anni ’60 fino alle fine, “Il Borghese”, interamente rilegato dagli anni ’50 fino alla fine, “Il Roma” di Pinuccio Tatarella, “Millennio”, “Centrodestra”, “Puglia Tradizione”, “Formiche”, “Repubblica Presidenziale”, “Charta Minuta”, “Ideazione”, “Candido”, “Linea”, “Lo Stato”, “L’Italia Settimanale”, L’Indipendente, “Pagine”, “Primato”, “San Patrignano”, “Area”, “Proprietà Edilizia”, oltre a numerose pubblicazioni e fogli degli anni 50/60 di rilevante importanza e non presenti su alcun database nazionale.

La Fondazione, tuttavia, non è solo un luogo museale, statico, in cui è possibile studiare e consultare documenti, ma anche luogo dinamico, vissuto da tanti estimatori della Fondazione, a partire da diversi giovani e non solo, grazie ai numerosi convegni promossi su temi di attualità e alle presentazioni di libri di autorevoli intellettuali e giornalisti.

È ferma intenzione della Fondazione continuare ad essere anche luogo di elaborazione, riflessione culturale, riprendendo la Scuola di Formazione Politica, che prima della pandemia era arrivata alla quarta edizione, una Scuola per Amministratori locali, collaborando con altre Fondazioni conservatrici europee, candidandosi ad essere la principale Fondazione conservatrice in Italia.

Pinuccio e Salvatore Tatarella sin dai tempi del Msi e dopo in An erano due convinti conservatori di rito prezzoliniano.

Non a caso numerosi sono stati i convegni in memoria di Giuseppe Prezzolini, il principale intellettuale conservatore italiano, da loro promossi.

La nascita della destra democratica, europea e di governo con Alleanza nazionale prima e la prospettiva conservatrice sono la loro eredità tramandata alle future generazioni.

Non due intuizioni del passato, ma due imprescindibili prospettive future per la destra e il centrodestra, italiano ed europeo, che devono dotarsi di Fondazioni in grado di elaborare un pensiero lungo e profondo, per costruire una classe dirigente preparata, capace di una visione fondata sui valori del conservatorismo.


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