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Laser e guerra elettronica. I nuovi accordi di Lockheed Martin con le Forze Usa

Lockheed Martin ha annunciato di aver consegnato un laser ad alta energia destinato alle navi da guerra alla Marina statunitense, oltre a supportare l’esercito Usa per sviluppare soluzioni per la guerra elettronica. Così le nuove tecnologie al servizio della Difesa porteranno le Forze armate Usa a un nuovo livello

Il Pentagono si prepara alla guerra del futuro e per farlo si affida alle grandi aziende della Difesa statunitensi. Lockheed Martin ha infatti reso noto di aver consegnato alla Marina militare un laser ad alta energia che verrà installato a bordo di navi da guerra, dopo l’assegnazione della commessa nel 2018. Un passo significativo che mira a far progredire l’assetto tecnologico delle Forze armate affinché si trovino pronte ad affrontare un contesto operativo sempre più all’avanguardia. Nella stessa direzione punta anche l’accordo dell’esercito Usa, con Lockheed Martin e General dynamics mission systems, per l’assegnazione di contratti che riguardano la guerra elettronica.

Helios

Il nuovo sistema d’arma, chiamato High energy laser with integrated optical-dazzler and surveillance (Helios), è un laser di classe 60+ kW che va ad aggiungersi ai diversi programmi ad energia diretta della Marina Usa, dopo aver ottenuto risultati promettenti durante i test isolati. Integrato e scalabile, il sistema multi-missione Helios sarà in grado di fornire capacità di combattimento tatticamente rilevanti, rispondendo a un’architettura di difesa che diventa sempre più stratificata. “Helios migliora l’efficacia complessiva del sistema di combattimento della nave per scoraggiare le minacce future e fornire ulteriore protezione ai marinai. Rappresenta una solida base per la fornitura incrementale di capacità di sistemi d’arma laser robusti e potenti”, ha spiegato il vicepresidente delle soluzioni avanzate di prodotto di Lockheed Martin, Rick Cordaro.

Come dichiarato a inizio anno dai dirigenti dell’azienda, sarà il cacciatorpediniere Preble la prima nave della flotta Usa a ricevere il laser, per effettuare i diversi test nel 2023. Il sistema d’arma è inoltre compatibile con l’ammodernamento del programma Aegis, il sistema di combattimento integrato per unità navali di cui è responsabile Lockheed Martin. “L’aspetto interessante di HELIOS è che non si tratta di un sistema indipendente: ha i primi elementi di integrazione con Aegis e i prossimi passi saranno quelli di renderlo uno dei componenti del sistema d’arma di Aegis in modo da poterlo utilizzare”, aveva infatti dichiarato a gennaio Jeanine Matthews, dirigente dell’azienda. A luglio Lockheed Martin ha inoltre comunicato di aver consegnato all’agenzia di ricerca e sviluppo dell’Air Force statunitense la sua parte di un sistema d’arma laser, destinato questa volta ai jet da combattimento.

Anche guerra elettronica

Un nuovo programma destinato alla guerra elettronica e cibernetica. È invece l’oggetto dell’accordo da 15 milioni di dollari stretto dall’esercito Usa con Lockheed Martin e General dynamics mission systems per dare il via alla prima fase del Terrestrial layer system-echelons above brigade (Tls-eab) che durerà poco più di un anno. Tale programma fornirà alle formazioni più grandi delle brigate nuovi sistemi di electronic warfare a più lungo raggio, oltre a fungere da sistema di attacco e raccolta elettromagnetica che integra capacità cyber e di signal intelligence.

Insieme, le varie capacità del sistema possono essere utilizzate per fornire ai soldati indicazioni e avvertimenti sull’ambiente circostante anche migliaia di chilometri di distanza. L’obiettivo è infatti di montarlo sui camion per fungere da piattaforma di rilevamento e disturbo a lungo raggio così da aiutare l’esercito nel combattimento nelle lontane distanze del Pacifico e nella guerra multi-dominio. Il Tls-eab dovrebbe migliorare inoltre le capacità di superiorità informativa e di puntamento.

Le prossime fasi

Le due aziende svilupperanno progetti concettuali, saranno sottoposte a una revisione del sistema e parteciperanno a una dimostrazione dell’architettura software come parte della Fase I del processo di sviluppo. Oggetto dell’accordo è infatti la prima delle cinque fasi totali previste. La seconda fase riguarderà la costruzione, il collaudo e l’integrazione dei prototipi. A cui seguirà la terza fase, dedicata ad esaminare sia la prontezza della produzione sia la valutazione operativa. La quarta fase vedrà invece l’Esercito equipaggiarsi e passare a un programma successivo. Mentre la fase finale sarà dedicata alla progettazione e allo sviluppo di future soluzioni materiali. Il valore complessivo di tutte le fasi di sviluppo, secondo le stime, ammonterà a 163 milioni di dollari.

(Immagine: Lockheed Martin)

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