Manfred Weber nella capitale per ribadire il sostegno ai partiti della famiglia popolare (Forza Italia e Udc) in vista del voto. Ma si lavora anche al voto europeo del 2024. Incontro con il cardinale Parolin sul futuro dell’Ue e sull’Ucraina
Manfred Weber è in arrivo a Roma per sottolineare, in vista delle elezioni politiche del 25 settembre, il sostegno del Partito popolare europeo, di cui è presidente e capogruppo, ai partiti della famiglia popolare – Forza Italia e la lista Noi moderati che raggruppa l’Unione di Centro assieme ai simboli di Italia al Centro, Noi con l’Italia e Coraggio Italia. Ossia, il centro – o quel che ne rimane – del centrodestra italiano.
Weber ha in agenda un incontro con Silvio Berlusconi e Antonio Tajani, leader e coordinatore nazionale di Forza Italia, previsto mercoledì. La sua presenza è “un’ulteriore testimonianza di quanto Forza Italia, nello scacchiere europeo, sia fortemente ancorata alle posizioni atlantiste ed europeiste”, recita una nota dell’ufficio stampa del partito di Berlusconi, che nel suo simbolo elettorale ha inserito – ed è un caso più unico che raro – la scritta “Partito popolare europeo” a sottolineare questi elementi. “L’Europa ha bisogno di un governo di centrodestra stabile a Roma. Forza Italia rimarrà una forza europeista e il Ppe sarà al suo fianco”, aveva scritto Weber su Twitter dopo la caduta del governo di Mario Draghi.
Il politico tedesco vedrà anche Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Unione di Centro. I due parleranno anche del caro-energia, dopo le aperture del governo di Berlino (a guida socialdemocratica, con verdi e liberali) all’ipotesi di slegare il prezzo dell’elettricità da rinnovabili da quello (ormai da record) del gas: “Porrò con forza la questione del tetto europeo del prezzo del gas a tutela di cittadini famiglie e imprese”, ha annunciato Cesa ospite di In mezz’ora in più su Rai Tre.
Per Weber riflettori puntati sulle elezioni politiche del 25 settembre. Ma non soltanto. Chi lavora alla sua agenda romana non esclude che la visita possa essere anche l’occasione per sondare il terreno in vista delle elezioni per il Parlamento europeo in programma nel 2024. Tra meno di due anni il Partito popolare europeo punta a confermare il suo primato a Bruxelles e Strasburgo nonostante oggi sia ormai fuori dal governo nei principali Stati membri dell’Unione europea. Anche per questo, non può chiudere al dialogo con chi sta più a destra. Un discorso che vale anche in Italia, dove secondo gli ultimi sondaggi la famiglia popolare viaggia attorno al 10%, con Forza Italia tra l’8 e il 9% e Noi moderati attorno al 2%.
Weber ha un rapporto di consuetudine e amicizia con Raffaele Fitto, politico dalla storia popolare, co-presidente del gruppo al Parlamento europeo dei Conservatori e Riformisti europei (di cui Giorgia Meloni è presidente), candidato capolista di Fratelli d’Italia in Puglia. Più tiepidi i rapporti con la Lega di Matteo Salvini. Un anno fa Weber spiegava che quello che serve all’Italia sono “persone che sanno di cosa parlano e che siano nel profondo del cuore europeisti, che siano consapevoli di una visione globale” rispondendo a una domanda sulla possibilità che il Carroccio diventi pro-europeista con Salvini come suo leader.
È ancora prematuro ipotizzare nuovi rapporti tra popolari e conservatori così come tra popolari e sovranisti. Forza Italia e Udc difficilmente vedrebbero di buon occhio nuovi ingressi che potrebbero significare una “retrocessione”. L’altra idea, come racconta Repubblica, è di portare in Italia lo stesso schema che sta funzionando a Bruxelles e Strasburgo, quello che ha portato la popolare Roberta Metsola a essere eletta presidente del Parlamento europeo: popolare, conservatori e liberali. In Italia ciò si tradurrebbe con l’esclusione della Lega di Salvini, considerata fuori dall’orbita atlantica, e l’ingresso di Azione/Italia Viva di Carlo Calenda.
Ma la politica è l’arte dell’impossibile, come diceva Václav Havel. Dunque, nulla è escluso nel Ppe e nei partiti italiani. Anche perché mancano quasi due anni alle elezioni europee.
Martedì sera Weber incontrerà Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, dopo l’incontro dei cardinali sulla Praedicate Evangelium. In cima all’agenda ci sono il futuro dell’Italia e della famiglia cristiano-popolare europea oltre alla situazione internazionale, in particolare l’Ucraina, e alle prospettive di riforma dell’Unione europea.
Sull’agenda della visita romana di Weber ci sono anche incontri con i sindacati italiani e con Carlo Bonomi, presidente di Confindustria.