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Nevio Leoni espone a Portoferraio. Sopraffatti dai colori dell’Elba

Dopo tre anni di stop a causa della pandemia, Leoni, originario di Piombino e residente all’Elba da tantissimi anni, ripropone la sua personale frutto di una passione per la pittura che lo accompagna fin dagli anni Sessanta

L’ombrellone e la sdraio sulla meravigliosa spiaggia delle Ghiaie con davanti il caratteristico Scoglietto che accoglie i turisti in arrivo dal “continente”, la bellissima spiaggia di Sansone, l’incantevole tramonto di Capoliveri, i tipici tetti di Rio Marina. Il visitatore varca la soglia della sala “Telemaco Signorini” di Portoferraio e si trova rapito dai quadri di Nevio Leoni che hanno il potere di far vivere l’isola d’ Elba da una prospettiva interna. Si annusano gli odori, si vivono i colori, si assapora il salmastro e la brezza marina di un’isola unica.

Questi sono alcuni degli elementi della mostra personale del pittore Nevio Leoni, inaugurata sabato 6 agosto e visitabile fino al 20.

Dopo tre anni di stop a causa della pandemia Leoni, originario di Piombino e residente all’Elba da tantissimi anni, ripropone la sua personale frutto di una passione per la pittura che lo accompagna fin dagli anni Sessanta.

Portoferraio, fatta costruire nel cinquecento dal Granduca Cosimo I dei Medici, la cosiddetta Cosmopoli, è la protagonista indiscussa della mostra. Il grande faro a forma circolare, il Grigolo, il Forte Stella e la Torre della Linguella sono solo alcune delle meraviglie che l’artista trasferisce nei sui quadri. Leoni diventa un “osservatore minuzioso” del mare, dei vicoli, e più in generale di tutti quei dettagli che contraddistinguono l’Elba.

Tutte le sue tele sono realistiche e di grande impatto visivo grazie ai giochi cromatici ed alla particolare tecnica pittorica utilizzata.

“Sono stato allievo del piombinese Alessio Sozzi”, racconta Leoni durante la serata di inaugurazione della sua mostra. Poi su mia precisa richiesta, o meglio, su mia precisa curiosità, Leoni continua: “Inizialmente faccio un disegno sommario a pennellate grossolane al quale applico una “mano” di catrame diluito. Quindi aggiungo fondi acrilici e per finire inserisco altri fondi acrilici in contrasto fra di loro. Fatto questo, come tutti i pittori, termino il quadro con una tecnica ad olio”.

Il pittore prima di congedarsi da me per dedicarsi a salutare i numerosi amici e turisti che stavano affollando la sala, ci tiene a precisare: “Il segreto è sperimentare qualsiasi tecnica e non lasciarsi influenzare da possibili giudizi negativi iniziali. La componente artigianale di questo mestiere è più importante del talento”.

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