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Revocate le onorificenze a 10 funzionari e oligarchi russi. Ecco chi sono

Su proposta del ministro Di Maio, il presidente Mattarella ha firmato i decreti relativi all’Ordine della Stella d’Italia. Tra i colpiti c’è il magnate Melnichenko, la cui imbarcazione a vela (la più grande al mondo) è stata sequestrata alcuni mesi fa a Trieste

Sono state revocate “per indegnità” le onorificenze dell’Ordine della Stella d’Italia a 10 tra funzionari e oligarchi russi. È quanto previsto da tre decreti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella dell’8 agosto 2022, su iniziativa del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Molti di soggetti colpiti figurano tra i sanzionati dall’Unione europea alla luce dell’invasione russa dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio.

Si tratta di:

  • Alexander Viktorovich Grushko, viceministro degli Esteri ed ex rappresentante permanente alla Nato;
  • Alexander Valeryevich Dyukov, presidente del consiglio d’amministrazione di Gazprom Neft;
  • Andrey Igorevich Melnichenko, uno dei cento uomini più ricchi del mondo secondo Forbes, patron di EuroChem Group e dell’imbarcazione a vela più grande del mondo (143 metri di lunghezza, valore stimato di 530 milioni di euro), posta sotto sequestro dallo scorso marzo dalle autorità italiane e recentemente trasferita dall’arsenale San Marco a un’area in rada, nel golfo di Trieste, sempre sotto congelamento amministrativo;
  • Kirill Alexandrovich Dmitriev, a capo del Russian Direct Investment Fund;
  • Dmitry Vladimirovich Konov, numero uno del colosso petrolchimico Sibur;
  • Herman Oskarovich Gref, ex ministro dell’Economia e del commercio, attualmente amministratore delegato e presidente del comitato esecutivo di Sberbank, primo istituto del Paese;
  • Oleg Valentinovich Belozerov, amministratore delegato delle ferrovie di Stato russe;
  • Evghenyj Sergheevich Ivanov, viceministro degli Esteri;
  • Aleksey Vasilievich Gordeev, vicepresidente della Duma;
  • Aleksandr Nikolaevich Shokhin, presidente dell’Unione russa degli industriali e imprenditori.

Il primo era stato nominato Grande Ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia; i successivi sei Commendatore; gli altri Cavaliere.

A fine maggio erano state revocate altre quattro onorificenze “per indegnità” a Mikhail Vladimirovich Mishustin, primo ministro della Federazione Russa, Denis Manturov, ministro dell’Industria e del commercio della Federazione Russa, Viktor Leonidovich Evtukhov, segretario di Stato della Federazione Russa, e Andrey Leonidovich Kostin, presidente della Banca russa VTB.

Come raccontato da La Stampa e Il Foglio, dal 2017 a oggi sono più di trenta le onorificenze dell’Ordine della stella d’Italia conferite a cittadini russi. Un flusso che non è stato interrotto né dalle sanzioni statunitensi per l’annessione illegale della Crimea nel 2014 né dagli “aiuti” per il Covid-19 né dalla mobilitazione delle truppe russe in Bielorussia avviata all’inizio del 2021. Tra i cittadini che avevano ricevuto l’onorificenza figurava anche Alexey Paramonov, alto dirigente del ministero degli Esteri russo ed ex console generale a Milano che nelle scorse settimane aveva minacciato l’Italia di “conseguenze irreversibili” in caso di sanzioni, attaccando il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.


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