Nato a Moena, classe 1968, Chiocchetti è approdato al Parlamento europeo dal 1995. Dal 2017 al 2019 è stato vice capo di gabinetto dell’allora presidente del Pe Antonio Tajani, che con un tweet ha confermato la fiducia che ripone nella sua figura: “Il Parlamento europeo è in ottime mani. Un fiore all’occhiello per il nostro Paese”, ha scritto
Sono passati 26 anni da quando la carica non politica più importante dell’Europarlamento non veniva assegnata a un italiano. Dal prossimo primo gennaio 2023 Alessandro Chiocchetti sarà il nuovo segretario generale dell’Ue, succede al dimissionario Klaus Welle, nominato dal marzo del 2009.
Chiocchetti è l’attuale capo di Gabinetto della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, che ha preso il posto di David Sassoli, prematuramente scomparso a gennaio di quest’anno.
Nato a Moena, paesino di montagna della provincia di Trento, il 4 novembre del 1968, Chiocchetti si è laureato in Scienze politiche all’Università di Padova.
Al Parlamento europeo è arrivato come assistente nel biennio 95-96, lavorando per diversi eurodeputati di Forza Italia. Nel 2004, dopo aver superato il concorso europeo, è diventato funzionario per poi assumere una serie di incarichi che lo hanno portato, dal 2007, ad essere membro di gabinetto di due segretari generali e poi a occuparsi di questioni legislative, guidando un’unità del Parlamento europeo.
Dal 2017 al 2019 è stato vice capo di gabinetto dell’allora presidente del Pe Antonio Tajani, che con un tweet ha confermato la fiducia che ripone nella sua figura: “Il Parlamento europeo è in ottime mani. Un fiore all’occhiello per il nostro Paese”, ha scritto.
Grande appassionato di montagna e specialista delle procedure legislative dell’Eurocamera, Chiocchetti è stato scelto con una larga maggioranza in una rosa di quattro candidati composta da tutti direttori generali del Pe: Leena Linnus, Jaume Duch e Agnieszka Walter-Drop. A votare a favore di Chiocchetti, a quanto si è appreso, anche la vicepresidente del Pe, Pina Picierno.
Prima del nuovo segretario generale solo un altro italiano aveva svolto la stessa funzione: Enrico Vinci dal 1986 al 1997. Tra le cariche apicali nelle istituzioni, oltre a Chiocchetti, l’Italia ha anche Stefano Sannino, attuale segretario generale del servizio per l’azione esterna della Commissione europea.