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Roger Waters contro Zelensky e la Polonia cancella il concerto

Lo spettacolo a Cracovia è stato annullato dopo la lettera del co-fondatore dei Pink Floyd alla first lady dell’Ucraina in cui accusa Kiev e la Nato dell’invasione russa. Il passato contro Israele e il sostegno alla Cina su Taiwan

Zero tolleranza contro chi evita di condannare la guerra russa in Ucraina. La Polonia ha deciso di cancellare i concerti di Roger Waters, co-fondatore dei Pink Floyd, a Cracovia.

Live Nation Poland, promotore dell’evento, ha confermato l’annullamento, senza fornire dettagli sulla motivazione. Ma la polemica è cominciata dopo la lettera aperta di Waters indirizzata a Olena Zelenska, first lady ucraina, in cui denuncia l’atteggiamenti dei “nazionalisti estremisti in Ucraina che hanno messo il Paese sulla strada di questa guerra disastrosa”. La guerra sarebbe colpa quindi del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, insieme agli alleati in Occidente e della Nato. Waters ha evitato di menzionare la Russia o il presidente Vladimir Putin nella missiva, e critica i Paesi occidentali (specialmente Washington) di fornire armi all’esercito ucraino.

“Roger Waters, dovresti chiedere la pace al presidente di un altro Paese”, ha risposto Zelenska.

Waters, è impegnato attualmente in una tournée negli Stati Uniti. Su Facebook ha risposto alle polemiche con un post intitolato “Hey Lukasz Wantuch, Leave them kids alone”, facendo riferimento al testo della canzone dei Pink Floyd, Another Brick in the Wall.

Lukasz Wantuch, consigliere di Cracovia, ha spiegato che la città è proprietaria dello stadio dove erano previsti i due concerti di Waters, e ha aggiunto che non sarebbe tollerato l’utilizzo da parte di un artista che diffonde idee così lontane al pensiero della maggior parte dei polacchi. Wantuch ha voluto precisare che il co-fondatore dei Pink Floyd è libero di presentarsi in qualsiasi struttura privata. “Lui (Waters, ndr) non si rende conto della verità, non capisce cosa sta succedendo in Ucraina”, ha dichiarato Wantuch all’agenzia Ap.

Wantuch è stato in 27 missioni umanitarie in Ucraina dall’inizio della guerra e ha invitato all’artista ad accompagnarlo lunedì in una visita in Ucraina. Ha anche scritto una risoluzione, insieme ad altri consiglieri comunali, per dichiarare Waters persona non grata. Il testo sarà votato il 28 settembre.

A differenza di Waters, i Pink Floyd hanno solidarizzato con l’Ucraina, lanciando la canzone “Hey Hey Rise Up” per protestare contro la guerra.

Questa però non è l’unica volta in cui Waters è preso di mira per le sue posizioni politiche. Per le sue critiche contro lo stato di Israele è accusato di antisemitismo. Lui ha cercato di chiarire che le sue idee non hanno a che fare con l’ebraismo, gli ebrei o la religione ebraica: “La mia obiezione è che il governo israeliano stia sbagliando con le politiche nei territori occupati, e anche nello stesso Israele, perché è razzista, colonialista e un po’ di altre cose che disapprovo”.

Anche nello scontro tra Taipei e Pechino, Waters ha preso le parti della Cina: “Taiwan ne fa parte, andate a studiare se non lo sapete”.

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