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Letta-Scholz e Salvini-Le Pen. Chi si schiera a Berlino e Parigi

Il segretario dem incassa il sostegno della Spd. Il leader del Carroccio riceve un messaggio d’affetto dalla presidente dei sovranisti francesi e al mondo trumpiano dice…

L’ultima settimana di comizi prima del voto di domenica si è aperta con uno sguardo dall’estero.

Il segretario dem Enrico Letta in Germania ha incontrato il cancelliere Olaf Scholz e ha parlato alla Spd. Da Berlino è arrivato l’endorsement del segretario socialdemocratico Lars Klingbeil: “Sarebbe davvero un segnale importante se Enrico Letta potesse vincere e non [Giorgia] Meloni, che, come partito post fascista, porterebbe l’Italia in una direzione sbagliata”, ha detto.

Messaggio affettuoso di Marine Le Pen a Matteo Salvini, a 24 ore dal raduno di Pontida: “Buona fortuna Matteo! Ancora e sempre con te!”, ha scritto la presidente del Rassemblement National secondo quanto reso noto dalla Lega. Il leader ha anche rilasciato una lunga intervista al giornale americano e di tendenza trumpiana Newsmax. “Tutti in passato – e dico tutti – hanno collaborato con [Vladimir] Putin e con la Russia”, ha tenuto a spiegare, “ma la guerra ha cambiato tutto. La Lega ha sostenuto ogni misura” a sostegno di Kiev, ha sostenuto (omettendo però le critiche alle sanzioni europee e all’invio di armi), promettendo che “continueremo a difendere l’Ucraina e a lavorare per la pace”. Poi, ancora sulle sanzioni: assieme alla guerra, “stanno comportando conseguenze drammatiche per le famiglie e le imprese italiane”.

Come spesso capita, il leader della Lega ha poi puntato l’attenzione contro l’Unione europea chiedendo un “un intervento protettivo da parte dell’Ue per le imprese e i lavoratori italiani, come è successo quando è scoppiata l’emergenza Covid”. Infine, una frecciata alla sinistra. “Molti politici italiani si sono riscoperti ferventi sostenitori di Washington solo perché Donald Trump non è più il presidente. Il nostro rapporto con Washington è sempre stato solido”. Parole che sembrano pensa per riconquistare spazi persi a favore di Meloni ma che sembrano essere più liberi ora che la leader di Fratelli d’Italia è impegnata in una svolta atlantista (pur recentemente segnata dalla questione Ungheria).

A luglio, intervistato dal quotidiano Domani, l’eurodeputato polacco del Pis Zdzisław Krasnodębski aveva spiegato come dal punto di vista di Varsavia, pensando alla Russia, in confronto a Salvini, Meloni “rassicura”.

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