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Così l’allarme di Washington sui soldi russi ai partiti scuote l’Italia

La Russia avrebbe investito oltre 300 milioni di dollari, fin dal 2014, per influenzare politici e rappresentanti di governo in più di venti Paesi, molti dei quali in Europa, fa sapere Washington, e in Italia scoppia la polemica elettorale. Le reazioni del mondo politico e le parole del Copasir: l’Italia non è tra i Paesi citati

Arriva attorno all’ora di cena, in Italia, la notizia dell’accusa degli Stati Uniti alla Russia di avere investito oltre 300 milioni di dollari, fin dal 2014, per influenzare politici e rappresentanti di governo in più di venti Paesi, molti dei quali in Europa. L’informazione è contenuta in una nota interna inviata lunedì dal dipartimento di Stato ad ambasciate e consolati americani in Europa, Asia del Sud e Nord Africa. Il cablogramma è firmato dal segretario di Stato, Antony Blinken, non contiene nomi o Paesi ma Washington, si legge, informerà direttamente le nazioni coinvolte. Tanto basta, e non è poco, affatto, per scatenare una polemica molto serrata nella contesa elettorale già nella serata di ieri, che però riceve una prima risposta in mattinata da Adolfo Urso, presidente del Copasir e senatore di Fratelli d’Italia: al momento l’Italia non è tra i Paesi di cui parlano gli Stati Uniti.

Ma le reazioni del mondo politico dopo la nota di Washington sono state tante, alcune meno composte di altre. Bisogna fare chiarezza prima del voto, è l’allarme lanciato dal Pd e dal M5S, alla luce delle rivelazioni del dipartimento di Stato americano secondo cui Mosca ha trasferito segretamente dal 2014 oltre 300 milioni di dollari a politici e partiti di vari Paesi. A parlare per il Pd è dapprima Matteo Ricci, coordinatore dei sindaci del Pd, secondo cui “sono anni che la Russia cerca di influenzare le elezioni in occidente e in Italia aveva scommesso particolarmente sulla Lega”. “Il Pd è stato l’unico partito sin qui a dire che mai prenderemo soldi dall’estero”, ha twittato Enrico Borghi, componente del Copasir. “Abbiamo chiesto a tutti i partiti di fare altrettanto (e finora non abbiamo avuto risposte). Alla luce di queste notizie tutti i partiti garantiscano che nessuno rientra nella fattispecie”. A stretto giro le parole del segretario dem Enrico Letta il quale ha chiesto “al governo italiano di dare le informazioni, e che il Copasir intervenga: è fondamentale che prima delle elezioni l’opinione pubblica sappia se ci sono partiti politici che hanno preso posizioni di sostegno alla Russia perché sono stati pagati dalla Russia stessa in tutta questa operazione”. Un appello, quello al Copasir, a cui si era unito anche il Movimento 5 Stelle.

E la risposta del Copasir è arrivata per bocca di Adolfo Urso, il senatore di Fratelli d’Italia alla guida del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. In mattinata, in diretta da Washington, Urso ha spiegato che “questa notte – qui era notte piena – mi sono confrontato doverosamente con l’Autorità delegata, il sottosegretario Franco Gabrielli, perché ovviamente è il governo eventualmente a dovere avere notizie in merito attraverso i canali ufficiali, che riguardano anche rapporti di collaborazione e di governo e fra le nostre agenzie di intelligence, e posso dire che al momento non esistono notizie che riguardano l’Italia. Così ci è stato detto, in questi dossier non dovrebbero esserci notizie che riguardano il nostro Paese”.

“L’Italia non è coinvolta”, ha ribadito anche Paolo Arrigoni, membro del Copasir della Lega. “Sui finanziamenti russi a partiti di Paesi esteri gli sciacalli nostrani (politici e giornaloni di sinistra) non hanno perso l’occasione di avventarsi subito contro la Lega!”, ha attaccato il parlamentare, in difesa del suo partito. “Le autorità americane (gli 007 USA) riferiscono però tramite il sottosegretario Franco Gabrielli, autorità delegata, che non esistono notizie che riportano di un coinvolgimento dell’Italia”, si legge ancora nella nota.

Nella serata di ieri la reazione della Lega era stata molto dura. “L’unica certezza è che a incassare denaro dal Cremlino è stato prima il Partito Comunista Italiano e in epoca recente la Repubblica che per anni ha allegato la rivista Russia Oggi. La Lega ha dato mandato ai propri legali di querelare chiunque citi impropriamente il partito e Matteo Salvini come è già accaduto in alcuni contesti televisivi con particolare riferimento al sindaco del Pd Matteo Ricci. Non saranno più tollerate falsità e insinuazioni: ora basta”, diceva la nota diffusa da Via Bellerio. “Mai chiesto o ricevuto soldi dalla Russia, gli unici che sono stati pagati sono stati i comunisti e qualche giornale come Repubblica“, aveva fatto eco Salvini ospite di Cartabianca su Rai Tre. “Facciano nomi e cognomi, chiedono chiarezza prima del voto? Per noi nessun problema”, ha aggiunto.

A chiedere chiarezza anche Guido Crosetto con un tweet scritto, cancellato e poi riscritto ancora: “Dicono che la Russia abbia finanziato partiti in 20 nazioni, dal 2014, con 300 milioni di dollari. Seguendo una prassi antica. Per evitare che la notizia sia strumentalizzata, occorre sapere se l’Italia è nell’elenco ed avere i nomi, se esistono. Perché è alto tradimento”, ha detto l’ex parlamentare e cofondatore di Fratelli d’Italia prima che venisse diffusa la nota del Copasir.

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