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Gli effetti del caro bollette sul 5G in Italia. Cos’ha detto Labriola (Tim)

Senza un intervento sui prezzi dell’energia, il prossimo anno le aziende del settore saranno costrette a scegliere: investire nella rete di quinta generazione o pagare le bollette. L’avvertimento del manager

Senza un intervento sui prezzi dell’energia, le aziende di telecomunicazione dovranno decidere il prossimo anno se investire nella rete 5G oppure pagare le bollette energetiche. L’avvertimento è arrivato da Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim, che ha parlato alla platea dei Giovani Imprenditori di Confindustria a Capri. In Italia “abbiamo pagato le frequenze 5G otto volte rispetto alla Francia”, ha spiegato ancora. Nel titolo del convegno dedicato al mercato delle telco “dobbiamo aggiungere due parole chiare: coraggio e ottimismo, perché senza coraggio non riusciamo a cambiare le cose, e noi dobbiamo cambiare le cose, e senza ottimismo è tutto più complesso”, ha sottolineato.

Il settore delle telecomunicazioni ha bisogno che venga decisa una politica industriale, “in Italia e in Europa”, ha detto Labriola. “C’è una situazione specifica delle telecomunicazioni in Europa. Le scelte di politica industriale fatta, differentemente dagli Usa, dal Sud America e dai Paesi asiatici, sono state quella della massimizzazione della riduzione del prezzo per i consumatori e di trasferire valore dagli incumbent, gli ex concessionari pubblici, ad altri operatori: 30 anni dopo non ci sono in Europa operatori che riescono ad avere un livello di redditività adeguato”, ha sostenuto Labriola spiegando che negli Usa sono tre gli operatori, in Europa 120.

Tra i punti di attenzione sollevati dall’amministratore delegato di Tim i forti investimenti necessari per la costruzione delle reti di nuova generazione “in un contesto in cui, rispetto alle public utilities che hanno un modello di ritorno sul capitale definito, le telecomunicazioni non lo hanno”. “La specificità delle telecomunicazioni è che siamo l’unico settore infrastrutturale in cui è stata liberalizzata la competizione sull’infrastruttura: quando andate a vedere le public utilities, non è così”, ha aggiunto Labriola. Per il comparto sarebbe utile arrivare a un nuovo modello di definizione dei prezzi. “L’Olanda è il primo Paese nel quale il regolatore ha definito i prezzi a cui si vende la fibra a livello wholesale nei prossimi 8 anni: quando ho un investimento che ha un ritorno a 10-15 anni non posso avere la definizione dei prezzi per due anni”, ha sottolineato ancora. “Questo insieme di fattori con gli altri operatori lo stiamo discutendo anche a livello comunitario. Dobbiamo decidere qual è la politica industriale per le telecomunicazioni europee e in Italia”, ha concluso Labriola.

Senza un intervento sui prezzi dell’energia, le aziende di telecomunicazione dovranno decidere il prossimo anno se investire nella rete 5G oppure pagare le bollette energetiche, ha avvertito Labriola. in Italia “abbiamo pagato le frequenze 5G otto volte rispetto alla Francia”, ha aggiunto.



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