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La premier neozelandese torna dall’Antartide con un C-130… italiano

Il velivolo su cui aveva viaggiato Jacinda Ardern ha avuto un problema legato al freddo. La leader ha fatto rientro in patria a bordo di un volo della nostra Aeronautica

Jacinda Ardern e il suo staff hanno fatto ritorno in patria dall’Antartide a bordo di un C-130 Hercules dell’Aeronautica militare italiana.

La premier neozelandese si era recata alla base Scott, una stazione di ricerca della Nuova Zelanda in Antartide, per celebrare il 65° anniversario del sito. Ma il suo Hercules ha avuto un problema. Un portavoce della Forza di Difesa neozelandese ha attribuito il guasto al fatto che il mezzo sia rimasto a terra in Antartide per due giorni. “L’esperienza ha dimostrato che le temperature fredde possono causare problemi alle guarnizioni dell’elica dell’aereo al momento dell’avviamento, a causa del liquido idraulico che si rapprende e della rigidità delle guarnizioni. Per mitigare questo problema vengono utilizzati riscaldatori per le eliche e un processo metodico pre-volo per riscaldare l’aeromobile a una temperatura operativa adeguata”. Ma queste misure non hanno funzionato in quest’occasione. Il C-130 Hercules neozelandese “sarà riparato e dovrebbe tornare in Nuova Zelanda nei prossimi giorni”, ha aggiunto il portavoce.

L’episodio ha alimentato polemiche politiche. James McDowall, responsabile difesa del partito di destra Act, ha attaccato la premier laburista sostenendo che il guasto dimostra che è ora che la Nuova Zelanda aumenti le spese per la difesa. “Non è un bel vedere. Non si può prendere in prestito l’aeronautica degli altri. Dovremmo avere la nostra, ben equipaggiata”. Secondo Act, il Paese dovrebbe seguire l’obiettivo e la metodologia della Nato per la difesa, con un aumento della spesa di 7,5 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni.



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