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Un commissario per l’energia per mandare in black-out la politica del non fare

Di Idiano D’Adamo

L’indipendenza energetica a lungo termine e un decreto aiuti per supportare imprese e cittadini contro il caro bollette. Questa nuova crisi energetica ci ricorda che la sostenibilità non è solo la tutela dell’ambiente, ma è anche non gravare di debito pubblico le future generazioni. Il commento di Idiano D’Adamo, docente di Ingegneria Gestionale alla Sapienza

L’intervento dell’Arera ha ridotto al +59% l’aumento del prezzo di riferimento dell’energia elettrica per la famiglia tipo in tutela. Per quanto invece concerne il prezzo del gas bisognerà attendere l’esatto ammontare dell’incremento. Tuttavia lo shock energetico, come previsto, si è manifestato nei primi giorni del mese di ottobre. Non è oggi il momento di identificare chi poteva/doveva contrastare tale fenomeno perché come sottolineato da Guido Crosetto “nei momenti più difficili occorre riscoprirsi comunità e cercare di fare ognuno la propria parte, al meglio”.

In un lavoro scientifico pubblicato sulla rivista Utilities Policy con Massimo Gastaldi (Università dell’Aquila), Piergiuseppe Morone (UnitelmaSapienza) e Ilhan Ozturk (University of Sharjah) sono state identificate proposte per il rilancio del fotovoltaico in ambito residenziale. Il Premio Nobel per la Fisica 2021 Giorgio Parisi ha evidenziato quanto sia difficile convincere i propri vicini di casa a dotarsi di pannelli solari e che alla fine “hanno vinto resistenze, complicazioni e burocrazia”. Il Pnrr dovrebbe essere la luce propulsiva per la ripresa economica dell’Italia, ma tuttavia la burocrazia sta bloccando oltre 500 progetti relativi a circa 18.7 GW di fonti rinnovabili.

La pandemia ha richiesto la nomina di un Commissario per minimizzare se non eliminare tutti gli intoppi della burocrazia. La crisi energetica rischia di avere effetti devastanti sull’economia del Paese. Non serve a nulla avere del capitale pubblico a disposizione (a fondo perduto, ma anche a debito) se poi non lo si inietta in progetti che innescano la locomotiva produttiva del nostro Paese.

Il 110% ha spinto ad installare impianti fotovoltaici sulle proprie abitazioni, tuttavia non ha impattato su un cambiamento nelle abitudini dei consumatori. E’ auspicabile fornire un piccolo incentivo a chi produce ed auto-consuma energia ed è allo stesso tempo necessario sviluppare un convinto piano di sostegno alle famiglie povere per dotarle di impianti fotovoltaici. La sostenibilità è inclusione. La direzione del futuro prevede un costo dell’energia che sarà più alto del periodo pre-crisi e i prosumer potranno non risentire delle anomalie di mercato. Il progetto “adotta un impianto fotovoltaico” è da attuare quanto prima, dotandoci anche di impianti di riciclo per recuperare i materiali di tutti gli impianti dismessi. Infatti la sfida della sostenibilità è anche rivolta a non avvantaggiare solo i Paesi che hanno la disponibilità di queste materie prime.

Occorre utilizzare le risorse derivanti dalla tassazione degli extra profitti delle società energetiche, va contrastata la speculazione finanziaria sui costi delle materie prime, vanno analizzati e risolti i fenomeni del “Not In My Back Yard” e va sconfitta la miopia del “Not In My Term of Office”. L’obiettivo deve essere quello di proiettarci verso l’indipendenza energetica e di avere un mix di diversificazione nelle fonti di approvvigionamento. Una sfida complessa, ma fattibile.

(Photo by Zbynek Burival on Unsplash)



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