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Il Covid-19 e la fuga dal laboratorio cinese. L’ipotesi del Senato americano

Manca ancora una conferma definitiva, ma la conclusione del rapporto presentato dal Comitato di sanità del Senato degli Stati Uniti sostiene che l’origine del virus non è naturale, per cui saranno necessarie altre indagini

Il Covid-19 potrebbe essere un virus che incidentalmente è uscito da un laboratorio in Cina. L’ipotesi che esclude la trasmissione naturale dal virus animale agli esseri umani fa parte anche del più recente report dei repubblicani nel Comitato di sanità del Senato degli Stati Uniti.

Come altre ricerche scientifiche, questo studio cita la diffusione prematura del virus Sars-Cov-2, che provoca il Covid-19, e il fatto che ancora non sia stato identificato in un animale, nonostante siano trascorsi tre anni dall’inizio della pandemia.

Il report, ripreso dal quotidiano americano Wall Street Journal, sottolinea le difficoltà incontrate nelle procedure di bio-sicurezza dei laboratori della città cinese di Wuhan, da dove è partito il virus. “L’ipotesi sull’origine di zoonosi naturale non merita più il beneficio del dubbio, né la presunzione di esattezza”, si legge nel report.

A pubblicare lo studio è stato il senatore repubblicano Richard Burr, che sostiene che a guidare l’indagine dovrebbe essere l’Organizzazione Mondiale della Sanità insieme ad altre istituzioni scientifiche. Secondo Burr, esiste abbastanza informazione, molto credibile e convincente, per avviare una ricerca più approfondita.

La senatrice Patty Murray, presidente del Comitato di sanità degli Senato americano, ha dichiarato che il gruppo continua a lavorare ad un report bipartisan sul tema.

Gran parte dell’informazione usata dallo studio è disponibile al pubblico, ma è probabile che il governo americano spingerà verso nuove indagini. I repubblicani hanno promesso che, se recuperano il controllo di una o due delle Camere del Congresso nelle elezioni del Midterm a novembre, avvieranno nuove e più aggressive ricerche sull’origine del Covid-19.



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