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Michelle e Janja, le donne della campagna elettorale in Brasile

Michelle Bolsonaro e Rosangela “Janja” da Silva hanno un ruolo importante nella corsa per la presidenza brasiliana. Sono molto diverse, in stile e identità, ma hanno un obiettivo comune: attrarre il voto femminile, decisivo per il ballottaggio del 30 ottobre

 

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Mai come questa volta due donne sono al centro della campagna per la presidenza del Brasile. Michelle Bolsonaro e Rosangela “Janja” da Silva hanno avuto un ruolo molto importante nella strategia elettorale dei candidati che domenica 30 ottobre andranno al ballottaggio per guidare il Paese sudamericano.

Entrambi sono le mogli dei due aspiranti alla presidenza brasiliana. Hanno stili ed identità diverse (una chiude i comizi con preghiere religiose, l’altra con canzoni di speranza), ma lo stesso obiettivo: attrarre il voto femminile, decisivo per il risultato finale del secondo turno.

Durante le elezioni del 2018, Michelle Bolsonaro è rimasta sempre in disparte. Come ricorda l’agenzia Efe, le sue apparizioni pubbliche si limitavano a qualche dichiarazione in difesa dei diritti dei sordi, giacché faceva volontariato con i sordomuti. Riservata e molto discreta, il 1° gennaio del 2019 – giorno dell’insediamento di Bolsonaro – Michelle ha fatto un discorso con la lingua dei segni, un gesto insolito nella storia del Brasile.

Bolsonaro ha bisogno di lei. Secondo gli ultimi sondaggi, circa il 50% delle donne brasiliane non gradisce l’immagine dell’attuale presidente.

Ex modella ed ex educatrice per sordi, ha lavorato come impiegata in un negozio di abbigliamento e in un supermercato, fino a quando è diventata segretaria alla Camera dei deputati. Si era iscritta alla Facoltà di Farmacia, ma non ha mai fatto un esame. Ha 40 anni e una figlia con Bolsonaro, e si definisce una “donna del Signore” e della famiglia. Frequenta i raduni della comunità evangelica brasiliana, che sostiene Bolsonaro, e dice di difendere la partecipazione di “Cristo nel governo”. Durante un comizio ha affermato che la “donna è aiutante del marito”, provocando molte critiche.

L’altra donna della campagna elettorale è Rosangela “Janja” da Silva. Vent’anni più giovane del marito, Lula da Silva, i due si sono sposati a maggio scorso. “Sono riuscito nell’impresa di avere una fidanzata, essere innamorato ed essere riuscito a fare accettare la mia proposta di matrimonio”, aveva dichiarato Lula.

Janja è sociologa, insegnante ed ex impiegata della centrale idroelettrica Itaipú, la più grande del mondo. Milita nel Partito dei Lavoratori dagli anni ’80. La storia d’amore con Lula da Silva è iniziata quando lui si trovava ancora nel carcere della Polizia Federale di Curitiba, scontando la condanna per corruzione che poi è stata cancellata.

Janja è la coordinatrice ufficiale dell’agenda del marito ed è la mente dietro il tormentone musicale della campagna: “Lula la”, nonché di tutta la strategia digitale, che ha coinvolto influencer, artisti e calciatori.

La moglie di Lula è molto critica nei confronti di Bolsonaro, anche per motivi personali. Come precisa un profilo pubblicato da El País, ha accusato il presidente brasiliano per la gestione della pandemia: “Ogni volta che vedo il (video) di Bolsonaro che imita una persona soffocata, morendo da Covid-19, è come vedere mia mamma morire ancora e ancora e ancora…”. Janja ha promesso di ridimensionare il ruolo da first lady in Brasile e dedicarsi ai problemi prioritari per le donne, tra cui la violenza domestica.

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