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Un manifesto per superare la crisi energetica. Il 2 dicembre con la Fondazione Guido Carli

La Convention “Energie coraggiose. Forze che fanno muovere il mondo”, in programma a Roma, a Villa Blanc, il 2 dicembre, avrà al centro il tema delle energie, intese nel loro duplice significato di beni economici primari e motori di un’innovazione giusta e inclusiva. Aperta dalla Presidente Romana Liuzzo, si articolerà in tre momenti: “Crisi e innovazione”; “Editoria in movimento”; “Energie pro-positive: tra etica e sviluppo”

Un Manifesto con idee e proposte per supportare il nuovo governo nella sfida del nostro tempo: superare la crisi energetica senza rinunciare a portare avanti con determinazione la transizione ecologica, cruciale per lo sviluppo del Paese e la tutela dell’equilibrio ambientale. Il documento, frutto del contributo di top manager e istituzioni sotto la guida della Fondazione Guido Carli, sarà il punto di approdo della Convention inaugurale, “Energie coraggiose. Forze che fanno muovere il mondo”, in programma a Roma, a Villa Blanc, il 2 dicembre. Al centro il tema delle energie, intese nel loro duplice significato di beni economici primari e motori di un’innovazione giusta e inclusiva.

“Negli ultimi due anni segnati dalla pandemia e dalla ripartenza – spiega Romana Liuzzo, Presidente della Fondazione Guido Carli – avevo individuato come parole chiave Ri-Nascita e Mondo Nuovo. Nel 2023 saranno fondamentali le Energie Coraggiose. Per spiegarle, prendo a prestito dal vocabolario greco la parola ‘meraki’. Significa ‘fare qualcosa con tutto te stesso, con passione, creatività e amore’. I cittadini e le imprese hanno superato così la tragedia del Covid, permettendo all’Italia di crescere a livelli record nel 2021. Fondamentale è stata la solidarietà europea. Una solidarietà che non può e non deve mancare oggi: davanti al buio della guerra e ai costi sociali ed economici della crisi energetica, chiusure ed egoismi vanno abbandonati. Ci si salva e si innova solo insieme, raccogliendo tutte le forze ‘generative’. A questo servirà il nostro Manifesto”.

La Convention – aperta dalla Presidente Liuzzo, cui seguirà un saluto istituzionale – vedrà la partecipazione di esponenti di primissimo piano del mondo delle istituzioni, delle imprese e della cultura. Moderata dalla giornalista e conduttrice televisiva Veronica Gentili, si articolerà in tre momenti.

Il primo, dedicato a “Crisi e innovazione”, avrà come protagonista Claudio Descalzi, amministratore delegato Eni, intervistato dalla direttrice del Tg1, Monica Maggioni.

Il secondo, “Editoria in movimento”, prevede un faccia a faccia tra Urbano Cairo, Presidente Cairo Communication e Rcs, e Gentili.

Il terzo, “Energie pro-positive: tra etica e sviluppo”, vedrà la moderatrice guidare un dibattito con Domitilla Benigni, Ceo & Coo Elettronica, lo psichiatra Paolo Crepet, Sergio Dompè, presidente Dompè Farmaceutici SpA, Luigi Ferraris, amministratore delegato Ferrovie dello Stato, Stefano Sala, amministratore delegato Publitalia ’80 e Giovanni Malagò, presidente Coni.

“La lezione della pandemia non deve essere dimenticata: nessuno si salva da solo”, prosegue Liuzzo. “L’Europa dovrà fare la sua parte, recuperando il tempo perduto e cercando una sintesi sulle nuove sfide dell’energia e della sicurezza comune che superi le miopie e gli egoismi. Trent’anni fu quella la strada che portò alla sigla del Trattato di Maastricht. Guido Carli, mio nonno, subito dopo aver apposto la sua firma come titolare del ministero del Tesoro, per spiegarmi la portata di quell’accordo storico citò Marco Aurelio: “Mai avere paura del cambiamento, da esso derivano tutte le cose utili”. Allora la posta in gioco era l’adesione al mercato unico, che permise successivamente all’Italia di entrare nel club della moneta unica. Oggi è in palio la sopravvivenza dell’Europa come la sognarono i padri fondatori: non matrigna, ma madre provvidenziale; non potere burocratico, ma potenza dal volto umano, capace di garantire ai suoi abitanti pace, stabilità e benessere. Anche a questo devono servire le “energie coraggiose” che vogliamo liberare.”, conclude.

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