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Battibecchi su energia e difesa. E Macron vuole rinviare il bilaterale con Scholz

Il rinvio dell’annuale incontro bilaterale tra il Presidente francese e il Cancelliere tedesco è la punta dell’iceberg. Sotto si trovano dissapori e recriminazioni da entrambe le parti sul volere tutelare esclusivamente l’interesse nazionale senza concordare le mosse con i propri alleati

Il Presidente francese Emmanuel Macron sta pensando di rimandare l’incontro bilaterale con il Cancelliere tedesco Olaf Sholz previsto per la prossima settimana. Il motivo sarebbe la mancata cooperazione tra i due paesi nelle aree della difesa e dell’energia.

Non è la prima volta che emergono frizioni tra le due cancellerie nell’ultimo anno, tanto che si è arrivati a sospendere il tradizionale meeting ministeriale annuale, che tra l’altro sarebbe il primo per Scholz che si è insediato lo scorso anno.

Parigi e Berlino si scambiano accuse da diversi mesi. I tedeschi sostengono di ricevere costanti pressioni sull’accelerare i tempi delle consegne di armamenti all’Ucraina e sui sussidi erogati per l’energia, mentre la Francia può farsi i fatti suoi. Dall’altro lato, i francesi puntano il dito contro l’incapacità (o la non volontà) tedesca di coordinarsi con gli alleati. Le ultime due tematiche scottanti sono quindi la difesa e l’energia.

Berlino ha deciso di investire cento miliardi nella propria Difesa, ma ha già fatto capire che gran parte di questi soldi andrà all’acquisto di armamenti e sistemi dagli Stati Uniti, piuttosto che per lo sviluppo delle capacità industriali domestiche nell’ottica di una difesa europea comune, come l’Esagono vorrebbe. In particolare i due progetti nei quali è venuta meno la cooperazione dei due Paesi sono l’aereo da combattimento Future Combat Air System (Fcas) e il carro armato Main Ground Combat System (Mgcs).

L’altra area calda è quella del gasdotto MidCat che, passando da Spagna e Francia dovrebbe rifornire di energia le assetate industrie tedesche. Macron si è sempre opposto a questo progetto, a suo parere per evitare che si continui a inseguire soluzioni da combustibili fossili, mentre l’opinione di Berlino è che si voglia tutelare l’export energetico francese. Secondo i funzionari tedeschi, Parigi vorrebbe continuare a vendere gas alla Germania tramite i terminali Lng invece di diventare un Paese di transito, vedendo nell’idrogeno verde una pericolosa alternativa all’idrogeno nucleare francese.

Il rinvio di un importante forum di discussione tra due pesi massimi del continente europeo non è certo un segnale tranquillizzante, soprattutto in un momento in cui i Paesi dell’area dovrebbero mostrarsi quantomeno concilianti, se non uniti. La (mancata) cooperazione in campi così sensibili come quelli dell’energia e della difesa può essere la cartina tornasole degli attuali equilibri interni all’Unione.

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