La lista dei nomi sarà svelata dal presidente cinese domenica nella Grande Sala del Popolo. Ci sono però indiscrezioni su chi resterà nel Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese e chi invece è stato accompagnato alla porta, in senso figurato. Mentre in senso molto concreto, è stato portato via dalla sala l’ex presidente Hu, dopo pochi istanti dal suo ingresso. Motivi di salute o un messaggio politico?
Si è concluso oggi il Congresso del Partito Comunista Cinese (Pcc). Nessun grande colpo di scena: il presidente Xi Jinping ha riconfermato il suo potere con un terzo mandato che lo porterà a guidare il Paese per altri cinque anni. Sarà lui il segretario del partito, che vede nominato un nuovo Comitato Centrale.
La lista delle nomine sarà svelata domenica, quando Xi entrerà farà una conferenza stampa nella Grande Sala del Popolo, e sarà seguito dagli altri membri del nuovo Comitato Permanente in ordine decrescente di grado, come spiega l’agenzia Reuters.
Ci sono però indiscrezioni su chi resterà dentro del Comitato Centrale del Pcc e chi invece è stato accompagnato alla porta. Tra i 205 membri del comitato, eletti dai delegati questa settimana durante il Congresso, non ci saranno sicuramente il premier uscente Li Keqiang né Wang Yang, ex capo del partito a Guangdong, che era stato visto come un potenziale sostituto del premier. La leadership del partito, secondo Reuters, potrebbe essere stata sfoltita per fare restare solo chi è molto vicino a Xi.
Fuori dunque Li, che si dimetterà a marzo dalla carica di premier, e Wang, che guida la Conferenza consultiva politica del popolo cinese. Secondo le norme del partito sull’età, entrambi potrebbero servire per altri cinque anni nel Comitato (hanno 67 anni), ma non sarà così. “Nessuno dei due sembra avere legami di lunga data con Xi, che probabilmente porterà quattro volti nuovi nel Comitato permanente”, prosegue Reuters.
Per Cheng Li, specialista in politica cinese alla Brookings Institution, Xi ha una strategia che spinge i moderati, e i suoi potenziali rivali, fuori dalla cerchia di potere del partito, trasmettendo così quelle che considera le sue priorità generali per la stabilità sociopolitica, la sicurezza nazionale e la continuità politica ora e negli anni a venire. Al New York Times ha spiegato che “Xi ha ulteriormente consolidato il potere quasi assoluto promuovendo i suoi protetti alla massima leadership”.
E chi sono i fedeli del leader cinese che conferma la sua egemonia? Al Congresso sono stati rieletti Wang Huning e Zhao Leji, entrambi membri del Comitato Centrale e riconfermati nel Comitato Permanente.
Wang Huning è un ideologo di alto livello del Pcc, che ha affinato le idee e l’immagine Xi. È un noto critico di vecchia data degli Stati Uniti, ed è molto probabile che rimanga un luogotenente politico chiave.
Tra i funzionari che hanno trovato posto nel vertice del Pcc c’è anche Li Qiang, capo del partito di Shanghai e mente dietro il polemico lockdown della città quest’anno per i focolai Covid. Il legame con Xi risale al 2007, quando lavoravano nella provincia di Zhejiang. Nella nuova leadership cinesi potrebbe essere confermato anche Ding Xuexiang, assistente senior del presidente cinese.
È giallo sull’ex presidente Hu Jintao, che ha lasciato all’improvviso il congresso seguito da alcuni funzionari. Non sono state fornite spiegazioni sui motivi del ritiro ma sembrava riluttante, secondo il racconto dei giornalisti dell’Afp che hanno assistito alla scena. L’uomo di 79 anni ha avuto brevi scambi con Xi e il premier, Li Keqiang, prima di essere accompagnato all’uscita.