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Una diga minata per distruggere l’Ucraina. L’allarme di Zelensky

Secondo il presidente ucraino, Mosca si starebbe preparando a far saltare una diga con conseguente allagamento di più di ottanta insediamenti, tra cui Cherson. La richiesta di inviare una commissione internazionale, come per l’impianto nucleare di Zaporizhzhia

Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la Russia avrebbe minato la diga di Nova Kakhovka sul fiume Dnepr, circa sessanta chilometri a est della città di Cherson. Zelensky si è rivolto ieri ai leader europei riuniti a Bruxelles ammonendoli che se Mosca decidesse di far saltare quella diga, circa ottanta insediamenti, inclusa la città portuale, sarebbero sommersi rapidamente.

“Secondo le nostre informazioni, la Russia ha già preparato tutto per portare a compimento questo attacco terroristico. La Russia sta deliberatamente ponendole basi per un disastro di enormi dimensioni nel sud dell’Ucraina”. Così si è espresso il leader, chiedendo che una commissione internazionale di osservatori sia inviata all’impianto di Nova Kakhovka.

La mossa di Mosca si inserisce nella campagna di distruzione delle infrastrutture strategiche ucraine, cominciata subito dopo l’ordine di mobilitazione russo e intensificata a seguito dell’attacco di Kiev al ponte di Kerc. Inoltre, una nuova ondata di migrazione sta arrivando verso l’Europa Occidentale, con persone che fuggono dalla distruzione e, soprattutto, da quello che temono sarà un gelido inverno.

Il Presidente Zelensky ha infatti riferito che più di un terzo delle infrastrutture energetiche nazionali è stato distrutto dai missili da crociera russi e dai droni iraniani, rinnovando la richiesta ai leader europei di inviare ulteriori sistemi di difesa aerea. “Quando avremo una protezione dei cieli affidabile – cioè una quantità e qualità sufficiente di sistemi di difesa aerea e missilistica – saremo in grado di garantire una vita sociale ed economica normale in Ucraina” ha concluso.



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